Consiglio Regionale

Tribunale di Corigliano Rossano, la prima commissione si schiera compatta per la riapertura

Ora ci sarà tempo per emendare il testo esaminato oggi per poi portarlo in Consiglio dove si auspica la massima condivisione. Apprezzamento per la proposta caldeggiata da Graziano (Udc) 

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di Claudio Labate
29 marzo 2022
20:00
Il Tribunale di Rossano
Il Tribunale di Rossano

Ripristinare lo status quo ante alla Riforma sulla riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie italiane, per riconsegnare alla città di Rossano il suo Tribunale. È questo l’orientamento espresso dalla I Commissione consiliare Affari istituzionali, presieduta da Luciana De Francesco, in merito alla proposta di legge a firma del capogruppo dell’Udc a Palazzo Campanella, Giuseppe Graziano.

Una seduta, quella della Commissione, che ha registrato la partecipazione dei consiglieri del territorio interessato dalla proposta e che si è contraddistinta per l’unanime convergenza dei componenti della stessa verso la proposta che riguarda in qualche modo tutta l’organizzazione giudiziaria della Calabria.


È stato lo stesso Graziano a ricordare che il Decreto legislativo n° 155 del 2012 ha portato alla soppressione del Tribunale di Rossano accorpandolo a quello di Castrovillari, rimarcando come la revisione delle circoscrizioni giudiziarie è stata voluta anche per consentire una migliore distribuzione di risorse umane e materiali sul territorio italiano e di conseguenza una più efficace risposta alla domanda di giustizia dei cittadini. E tuttavia non sono mancate le criticità che hanno fatto registrare gravi carenze e difficoltà degli uffici giudiziari accorpanti nel far fronte all’incremento dei processi e procedimenti, soprattutto, per il dilatarsi delle date dei processi penali. In più Graziano ha sottolineato il disagio logistico venutosi a creare con l’individuazione della sede di Castrovillari quale Tribunale della Sibaritide-Pollino. «Nel momento dell’attuazione della Riforma, ha giocato un ruolo determinante la struttura del nuovo Palazzo di Giustizia, realizzato nel 2012, che però non è più adeguato e idoneo a ospitare gli Uffici del Tribunale e della Procura a seguito dell’accorpamento dei due presidi giudiziari».

È chiaro anche che il nuovo assetto istituzionale del Comune di Corigliano Rossano, discendente dalla fusione dei due comuni originari, influisce sulle dinamiche dei servizi e rende, pertanto, opportuno – a parere di Graziano - chiedere al Parlamento il ripristino del Tribunale di Corigliano-Rossano, al pari delle cause discendenti dai gravi ritardi prodotti dall’emergenza Covid-19 nel sistema giustizia in Calabria del nord-est. La proposta di legge – ha concluso il capogruppo dello scudocrociato - non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato perché gli oneri derivanti dal ripristino delle funzioni giudiziarie dei Tribunali soppressi sarebbero a carico del bilancio delle Regioni richiedenti.

Unanime apprezzamento

Tutti i componenti della Commissione e i consiglieri del territorio invitati hanno espresso apprezzamento per la proposta. In particolare Pasqualina Straface (FI) nel suggerire alcune modifiche migliorative da apportare al testo, ha chiesto di valutare l’utilizzo di eventuali sedi disponibili sul territorio, attesa la necessità di realizzare un vero e proprio Polo giudiziario per la sibaritide, evidenziando che la città di Corigliano-Rossano è la terza della Calabria, e pertanto la riapertura di una sede giudiziaria è una sorta di atto dovuto nei confronti di un territorio che reputa continuamente mortificato.

Da Ernesto Alecci (Pd) è venuta la richiesta di un diretto coinvolgimento del sindaco Flavio Stasi che comunque – ha fatto notare Giuseppe Gelardi (Lega) – è stato già audito in Commissione anti ‘ndrangheta. Sullo sfondo anche la possibilità che proprio il Consiglio comunale dedichi una seduta ad hoc sulla questione, in modo tale da dare più forza alla proposta complessiva.

E se di ripristino della normalità e della legalità ha parlato Davide Tavernise (M5S), di condivisione e apprezzamento della proposta si è detta convinta anche Valeria Fedele (FI).

Alla fine della discussione, la presidente De Francesco ha rinviato la trattazione del punto aprendo i i termini per la presentazione di eventuali emendamenti.

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