Coronavirus, contagiata dopo quattro tamponi negativi. Il primario: «Ecco perché»

VIDEO |Il caso di contagio è avvenuto nell'hospice di Sant'Andrea dove era stata ricoverata una ex degente della Domus Aurea di Chiaravalle. Il responsabile del reparto di malattie infetttive del Pugliese Lucio Cosco spiega i probabili motivi

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di Luana  Costa
26 aprile 2020
14:22

«Questa è una malattia che solo ora stiamo iniziando a conoscere - precisa il primario del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Pugliese, Lucio Cosco -. Ci sono ancora molti interrogativi a cui dobbiamo dare risposta». Fra questi vi è anche il caso dell'anziana ricoverata nell'hospice Sant'Andrea di Sant'Andrea Apostolo sullo Ionio, proveniente dalla casa di riposo di Chiaravalle Centrale e sottoposta a quattro tamponi successivi, tutti negativi. Oggi la donna si trova nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale Pugliese di Catanzaro ma dal fatale contagio alla Domus Aurea è ormai trascorso quasi un mese. «Secondo me anche se questa signora è venuta in contatto con il virus, la carica virale era molto bassa -spiega il primario - e il test stesso non riusciva ad evidenziarla. Ci sarebbe poi da fare un'analisi più approfondita del caso perché nessuna ipotesi va esclusa, neppure un possibile ma successivo contagio della paziente». 

 

Il vaccino

Vi è quindi un primo limite insito nel sistema di rilevazione del virus, ancora troppo poco sensibile alle cariche virali sotto soglia ma neppure le annunciate sperimentazioni vaccinali potrebbero offrire una soluzione definitiva alla pandemia in atto. «Bisognerà valutare l'efficacia del vaccino, in quanto tempo l'intera popolazione potrebbe essere vaccinata. Ci sono molte variabili che allo stato attuale non ci consentono di dire niente di sicuro per il futuro».


 

La convivenza con il virus

L'imperativo è quindi quello di non abbassare la guardia e prepararsi a scenari che contemplino anche una convivenza con il virus: «Il virus ormai c'è - aggiunge ancora Lucio Cosco - e ce lo dobbiamo tenere. Io credo che continuerà ad essere presente in forma endemica e quindi con persone contagiose e infette e con qualche picco epidemico. Per cui dobbiamo essere sempre pronti ad affrontare situazioni di questo genere, come fatto finora».  

Giornalista
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