Malata di cancro e in cura fuori regione, l'appello del Pugliese: «Venga da noi»

La lettera del coordinatore della Breast unit dell'ospedale catanzarese alla paziente che pubblicamente aveva denunciato di essere stata costretta a curarsi a Roma: «Da oltre un anno attivati dei percorsi terapeutici personalizzati e un numero telefonico dedicato alle donne con tumore al seno»

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di R. G.
29 settembre 2020
17:53

«Vista la cassa di risonanza che la notizia ha avuto, mi corre l’obbligo, in qualità di coordinatore clinico della Breast Unit della Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro di rispondere alla signora che lamenta impossibilità a ricevere cure idonee in Calabria per la patologia di cui lei è affetta, il tumore della mammella».

Inizia così la missiva firmata dal direttore del reparto di chirurgia dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro nonché coordinatore della breast unit Francesco Abbonante, in risposta alla denuncia, pubblicata sulla nostra testata, di Francesca Fuoco, malata oncologica calabrese che da tempo lotta contro i mulini a vento della sanità regionale, e che nel chiedere aiuto alla Regione, la risposta che ha avuto è stata: «In bocca al lupo per tutto».

Il lavoro della Breast Unit di Catanzaro

«Da oltre un anno abbiamo attivato nella nostra organizzazione multidisciplinare per la cura del tumore della mammella nell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro, un numero dedicato 0961 883241, mediante il quale le donne che osservano insorgenza di patologia mammaria, ricevono entro tre giorni visita combinata di chirurgo senologo e radiologo interventista, i quali valutano l’opportunità di eseguire ecografia mammaria, mammografia e se necessita biopsia del nodulo – spiega lo specialista -. Da quel momento entro 7 giorni si ha, da parte di anatomopatologi dedicati, la risposta del micro istologico che ci fa conoscere le caratteristiche biologiche del tumore e ci fa comprendere se la malattia va trattata immediatamente mediante intervento chirurgico, sia esso quadrantectomia o mastectomia con ricostruzione, ovvero se la chirurgia deve essere preceduta da trattamento chemioterapico».


Percorsi personalizzati

«Nessuna donna che si rivolge al nostro centro attende, come lei afferma, lunghe liste d’attesa – sottolinea Abbonante - ma ognuna di esse segue immediatamente il percorso diagnostico terapeutico personalizzato,  accompagnata dai nostri medici, dalla psico-oncologa, dagli infermieri dedicati, dal case manager. Talvolta, andare immediatamente sul tavolo operatorio, senza conoscere prima le caratteristiche biologiche del tumore, può essere controindicato, questo lo spiegano bene i protocolli scientifici delle società internazionali e nazionali. Se si sbaglia la modalità di cura si rischia di inficiare il risultato finale. Vede cara Signora, con lei abbiamo fallito la nostra mission, ancora una volta.  La Conferenza Stato/Regioni del 18.12.2014 imponeva alla Regioni di attivare le Breast Unit entro il 2016, finalmente la regione ha recepito questo obbligo ed ha promulgato il DCA 100».  

Un team multidisciplinare

«La legge Europea ed Italiana sancisce che, per potere curare il tumore della mammella, bisogna avere una completa organizzazione multidisciplinare dedicata , fatta da chirurghi senologi, radiologi interventisti dedicati, chirurghi plastici, anatomopatologi dedicati, oncologi medici dedicati, radioterapisti dedicati, medici nucleari, psico-oncologi , genetisti, fisiatri ed inoltre ingegnere biomedico, case manager, infermiere dedicato, fisioterapista, ed il data manager che raccoglie i dati dei casi trattati e delle procedure eseguite e li sottopone mediante informatizzazione del centro, al controllo delle società scientifiche internazionali e nazionali. Tutto questo all’Azienda Pugliese Ciaccio di Catanzaro è già realtà e, per riprendere le sue affermazioni, tutto in tempi brevissimi e senza spese. Pensate quanto è diventato complesso curare, secondo dettami scientifici,  il tumore della mammella».

«Venga a curarsi da noi»

Compito delle Breast Unit – chiarisce il coordinatore del centro catanzarese - «è di evitare la migrazione sanitaria, dando umanità e professionalità al servizio e come affermavo in precedenza, dare una cura più personalizzata alla paziente, seguendo alla lettera i protocolli internazionali.  Chi mi conosce, sa che nella nostra Brest Unit sono accolti sia i  pazienti che i loro medici curanti, con cui confrontarsi, per il bene della ammalata, per cui, se ne avesse piacere, invece di partire per Roma, tenga presente che la nostra Breast Unit è pronta ad accogliere immediatamente lei e il collega di sua fiducia, per un trattamento personalizzato, completo e rapido.  Il nostro unico dovere è di sorvegliare che tutto il percorso diagnostico terapeutico segua i dettami previsti dai protocolli universalmente accettati, perché, come amo concludere le argomentazioni quando si parla di patologie mammarie, noi abbiamo solo un nemico: il cancro».

Giornalista
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