Vaccini, c’è la circolare del ministero: AstraZeneca solo sopra i 60 anni anche per la seconda dose

Anche per il prodotto J&J si raccomanda la somministrazione a soggetti di età superiore ai 60 anni. Il Cts alle Regioni: «Si rispettino le indicazioni per fasce d'età»

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di Redazione
12 giugno 2021
11:09

È stata emanata dal ministero della Salute la circolare di 'Aggiornamento' del parere del Cts sui vaccini. La circolare, firmata dal direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza, indica che il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca «viene somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni (ciclo completo)».

Il richiamo con Pfizer o Moderna

Per persone che hanno ricevuto la prima dose di tale vaccino e sono al di sotto dei 60 anni di età, si legge, «il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRna (Comirnaty o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose». Sono circa 900mila gli italiani sotto i 60 anni che hanno fatto la prima dose di vaccino con Astrazeneca e ora dovranno effettuare il richiamo con Pfizer o Moderna. I richiami, come è stato chiarito nella circolare del ministero della salute, andranno effettuati rispettando il lasso di tempo inizialmente previsto per Astrazeneca, dunque 8-12 settimane dopo la prima dose.


Il vaccino J&J

Il vaccino Janssen (Johnson & Johnson) monodose «viene raccomandato, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica dell'Aifa, per soggetti di età superiore ai 60 anni. Qualora si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione ed in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente», si evidenzia poi nel verbale del Comitato redatto nella giornata di ieri.

I casi di trombosi

Pur tenendo conto delle analogie esistenti tra il vaccino di AstraZeneca e il vaccino Janssen, sia per le piattaforme utilizzate che la tipologia di eventi tromboembolici riportati, «lo stato attuale delle conoscenze (che fanno propendere per un rischio associato all'adenovirus), il numero di poco superiore al milione di dosi somministrate nel Paese e la rarità delle segnalazioni di eventi trombotici rari a oggi disponibili, non permettono di trarre valutazioni conclusive rispetto al rapporto beneficio/rischio relativo al vaccino Janssen, connotato dal vantaggio della singola somministrazione, peculiarità che può risultare di particolare beneficio in determinate categorie di popolazione».

Messaggio alle Regioni

il Cts raccomanda infine che le Regioni ogniqualvolta promuovano eventi Open Day che sensibilizzano alla vaccinazione anti-Covid, «rispettino le indicazioni per fasce d’età, rendendo quanto più possibile l’approccio alla vaccinazione omogeneo sul territorio nazionale».

 

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