Vaccini Covid, sindaco di Amendolara scrive a Pfizer: «Rispettare impegni presi»

Visto il taglio delle dosi in arrivo dal colosso farmaceutico americano, il primo cittadino Antonello Ciminelli ha fatto partire dal comune della Calabria una iniziativa popolare con l'invito a colleghi e associazioni a emularlo

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di Vincenzo Alvaro
19 gennaio 2021
18:10

Ha scritto al colosso farmaceutico Pfizer/BioNTech il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli. Perché dopo la lieta novella delle prime dosi somministrate al personale medico, come previsto dal piano vaccinale nazionale, il Governo italiano e il commissario straordinario Arcuri devono subito far fronte ai ritardi per quanto riguarda la consegna dei vaccini anti Covid. Un problema naturalmente non solo italiano ma che dopo le rassicurazioni giunte dall'Unione Europea sul rispetto degli impegni presi dalla società americana e smentite dai ritardi nelle consegne mette in allarme.

Così dal comune calabrese di Amendolara è partita una iniziativa popolare per sollecitare il rispetto degli impegni presi. «Sarebbe paradossale - commenta il sindaco Antonello Ciminelli - che, dopo queste prime settimane di rodaggio, una volta che la macchina della vaccinazione inizierà a girare a pieno regime ci trovassimo di fronte ad una carenza di vaccini, rischiando così di inceppare il meccanismo avviato in questi giorni». Un disagio che sarebbe avvertito maggiormente nelle regioni meridionali e quindi in Calabria dove, anche in condizioni normali, si procede sempre a scartamento ridotto. Ed è così che il sindaco di Amendolara ha inviato una lettera - rigorosamente in lingua inglese - al Ceo (Amministratore Delegato) di Pfizer Albert Bourla e al vice presidente Sally Susman, ricordando alla multinazionale del farmaco con sede a New York gli impegni assunti al cospetto del mondo intero che vanno ben oltre la fornitura di un prodotto.


Ciminelli lancia un appello ai colleghi sindaci, agli enti pubblici, alle associazioni, al mondo del volontariato e a quello scolastico affinché in nome di una sincera presa di coscienza del rischio che si potrebbe correre, tutti possano inviare un messaggio alla Pfizer (utilizzando il form sul sito web della nota azienda americana) per ricordare ad una delle più grandi società biofarmaceutiche del mondo che siamo di fronte ad una pagina di storia che non può essere assolutamente macchiata da intoppi di natura burocratica o politica.

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