Sanità Calabria

Aggressioni a Vibo, l’Asp propone di ridurre le postazioni di guardia medica: i presidi verranno accorpati per aree

VIDEO | Il commissario Battistini ha incontrato oggi i sindaci nella sala del consiglio comunale di Vibo Valentia per avviare la discussione sul riordino dei servizi. Il Comune e l'Azienda sanitaria si costituiranno parte civile contro gli aggressori di Soriano

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di Cristina Iannuzzi
11 gennaio 2024
13:05

Accorpare alcune postazioni di Guardia medica della provincia vibonese al fine di aumentare il grado di sicurezza dei camici bianchi. È quanto propone il commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Antonio Battistini, all’indomani dell’aggressione che si è consumata a Soriano il 5 gennaio scorso, ai danni della dottoressa di turno e di un operatore del 118. Il manager ha incontrato oggi i sindaci nella sala del consiglio comunale di Vibo Valentia, insieme al sindaco Maria Limardo, per avviare la discussione sulla riorganizzazione dei servizi.

La bozza di riordino circolata nella riunione

Secondo una bozza circolata nel corso della riunione e redatta nel 2019, quando a guidare l’Azienda sanitaria provinciale c’era il commissario Giuseppe Giuliano, le postazioni di continuità assistenziale verrebbero riorganizzate per aree distrettuali.
Ecco il vecchio schema di riordino che dovrà ora essere rielaborato di concerto con i sindaci (le guardie mediche in grassetto sono quelle operative mentre quelle in corsivo sono le postazioni che verrebbero dismesse e accorpate alla principale):


Area Serra San Bruno: accorpamento postazioni Serra San Bruno-Simbario, Mongiana-Fabrizia, Capistrano-San Nicola-Gerocarne, Soriano, Pizzoni.

Area Tropea: accorpamento postazioni Drapia, Spilinga.

Area Vibo Valentia: accorpamento postazioni Stefanaconi-S. Onofrio, Monterosso-Polia.

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Il sindaco di Vibo nonché presidente della conferenza dei sindaci annuncia la costituzione di parte civile. Il commissario Battistini seguirà la stessa strada. Lo stesso annuncia di avere presentato formale denuncia ai carabinieri per interruzione di pubblico servizio e aggressione a pubblico ufficiale. Inoltre comunica di avere parlato con la dottoressa aggredita, ancora scossa per l'accaduto. La stessa ha confermato che non metterà più piede in una postazione di Guardia medica.

Giornalista
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