Sanità

Medici cubani in Calabria, Occhiuto: «Hanno cercato di fermarci ma ce l’abbiamo fatta»

VIDEO | Il presidente della Regione su Facebook annuncia pure che il 2 gennaio inizieranno il corso all'Unical: «Appena saranno pronti cominceranno a lavorare negli ospedali calabresi» (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
28 dicembre 2022
11:07

«Sono arrivati in Calabria 50 medici cubani! Hanno cercato di fermarci, con polemiche e con intoppi burocratici, ma ce l’abbiamo fatta». Così su Facebook il presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per la Sanità, Roberto Occhiuto dopo l'arrivo in Calabria dei primi 50 medici cubani reclutati in base ad un'intesa siglata con il Paese caraibico. I professionisti cubani, come anticipato da LaC News24 nella mattinata di ieri, sono arrivati in serata e hanno passato la notte a Cosenza ospiti. della caserma dei bersaglieri.

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«Come ho detto in più occasioni non ruberanno alcun posto di lavoro ai medici italiani, ma ci aiuteranno a tenere aperti reparti e ospedali. Dal 2 gennaio - ha detto ancora Occhiuto - cominceranno il corso organizzato all'Università della Calabria, appena pronti saranno destinati negli ospedali calabresi partendo dalla provincia di Reggio Calabria. Per avere cinquanta medici nella provincia di Reggio, ci avremmo messo almeno tre anni. Fra un mese invece questi medici potranno stare nei reparti ospedalieri che invece avremmo dovuto chiudere. Non ruberanno alcun posto di lavoro perché noi nel frattempo stiamo andando avanti con i concorsi e con le procedure di reclutamento».


«Quale altro strumento avremmo potuto avere per non chiudere gli ospedali?» ha aggiunto poi il presidente della Regione.

Il presidente ha poi sottolineato che «la medicina cubana è una delle migliori in Italia. È una soluzione di emergenza ad una condizione che sarebbe difficile affrontare. Io non mi curo delle critiche, delle polemiche e delle chiacchiere. Ho la responsabilità di ricostruire il sistema della sanità in Calabria e devo avere a disposizione tutti gli strumenti necessari. Vado avanti come un treno quando sono convinto che si tratta di strumenti necessari ad assicurare il diritto alla cura dei calabresi. Come ho detto in altre occasioni, mille polemiche non valgono una sola vita salvata da un medico».

«Continuiamo senza sosta a cercare medici italiani tramite i concorsi, ma adesso il pericolo era di dover chiudere strutture sanitarie per carenza di personale. Ringrazio, per il lavoro svolto in questi mesi, indispensabile per raggiungere questo obiettivo, il direttore generale della Salute, Iole Fantozzi, i dirigenti del Dipartimento, e il mio consulente giuridico, il vice avvocato generale dello Stato Ettore Figliolia. È nostro dovere affrontare l’emergenza - conclude il presidente - con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, per garantire cure e servizi ai cittadini calabresi. Non ci faremo fermare!».



 
 

Giornalista
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