Reggio Calabria, manca sangue al Gom: sospesi gli interventi chirurgici programmati

VIDEO | La scelta è stata necessaria per preservare le scorte minime da destinare alle urgenze e alle trasfusioni. L’appello della responsabile del centro Immunotrasfusionale: «Donate, da questo dipende la vita delle persone»

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di Anna Foti
15 luglio 2021
22:47

«Siamo stati costretti con enorme dispiacere a chiedere la sospensione degli interventi in elezione, ossia quelli programmati, per salvaguardare il livello minimo delle nostre scorte di sangue, in questi giorni in rapida diminuzione. Noi siamo obbligati, infatti, a garantire il prezioso fluido per le urgenze, per gli incidenti e i traumi e per i pazienti oncoematologici e talassemici, che vivono con valori di emoglobina molto bassi e che solo grazie all'apporto di sangue quotidiano possono respirare meglio e migliorare la loro condizione di salute. Ogni anno, ad agosto, affrontiamogiornate critiche come questa; ritrovarci, tuttavia, in questa situazione già a luglio desta in noi molta preoccupazione». La carenza di sangue non attende neppure agosto quest’anno per manifestarsi in tutta la sua gravità. Giornate come questa sono davvero difficili da gestire nella struttura complessa di Immunoematologia e Medicina trasfusionale del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Lo racconta la responsabile dell'unità operativa semplice di Raccolta di Sangue ed Emocomponenti, Enrica Pacchiano.

Frigoemoteche quasi vuote

Le frigoemoteche del Gom, dove viene conservato il sangue da mettere obbligatoriamente a disposizione per i vari interventi chirurgici da eseguire, si presentano quasi vuote. Donatori in calo e numero di sacche insufficienti a garantire il fabbisogno, questo all’origine di questa situazione che, stante l’obbligo di assicurare le scorte minime per le emergenze e per i pazienti che vivono grazie alle trasfusioni, ha determinato una sospensione temporanea degli interventi programmati, pregiudicando il diritto alla salute della cittadinanza e arrecando disagi all’organizzazione ospedaliera. Purtroppo d’estate si acutizzano le criticità legate alla mancata autosufficienza della nostra regione con riferimento alla raccolta di sangue, in un contesto di sofferenza generale del sistema trasfusionale che comunque registra un calo anche a livello nazionale. «La diminuzione di sacche legata alla stagione estiva riguarda tutto il Paese. Tuttavia il Sud e la Calabria, che hanno sempre delle difficoltà, in questo frangente, patiscono di più», ha sottolineato la dottoressa Enrica Pacchiano.


Il sangue è essenziale

Quando parliamo di vita delle persone, l’obbligo delle sacche minime di sangue è un salvavita anche per far fronte all’imponderabile. «Un intervento in chirurgia per il quale avevamo l'obbligo di predisporre tre sacche, ha avuto delle complicazioni e ne abbiamo dovuto fornire dieci. Questa è una situazione che dobbiamo sempre mettere in conto, ecco perché il sangue è davvero essenziale ed è difficile quantificare il bisogno di sacche. Sicuramente un apporto di 60-70 sacche al giorno ci consentirebbe di lavorare tranquillamente e di garantire le scorte necessarie per assicurare interventi e trasfusioni, ma d'estate questi numeri non sono quasi mai assicurati. È necessario maggiore impegno per incrementare le donazioni. Non ci sono altre strade praticabili», ha sottolineato la dottoressa Enrica Pacchiano.

Il sangue si può solo donare

Contestualmente alla sospensione, al fine di assicurare un maggior numero di donatrici e donatori, sono state anche rivolte le sollecitazioni alle associazioni che si occupano della raccolta di sangue e che si spendono in appelli e raccolte straordinarie, pur facendo i conti ogni anno con chi non dona prima di partire per ferie. C'è bisogno che ognuno faccia la propria parte per far crescere la popolazione avvezza a questo gesto gratuito così prezioso ed importante. «Abbiamo sollecitato anche il centro di compensazione di Catanzaro che vive, tuttavia, le stesse problematiche in questo periodo. L’unica via resta sempre quella di appellarsi al senso di responsabilità della cittadinanza dal quale, di fatto, dipende la presenza di sacche di sangue in ospedale.

Un gesto prezioso e fondamentale tuttavia ancora oggi fortemente condizionato da pregiudizi e disinformazione. «Da sempre sono a contatto con il meraviglioso mondo della donazione e so che i donatori e le donatrici sono persone davvero speciali. Dobbiamo, però, fare di più per allargare questa famiglia ed estendere l'invito ad un numero sempre crescente di persone. Ancora, purtroppo, sento dire che il sangue si compra e si vende. Non è così. Il sangue è un bene comune essenziale che non si può comprare o fabbricare, si può solo donare. Da questo dono dipende la vita e la salute delle persone», ha concluso Enrica Pacchiano.

Giornalista
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