Somministrato per la prima volta, unico centro in Calabria. Confermate le aspettative incoraggianti dello studio internazionale “Vision”, che ha dimostrato un aumento della sopravvivenza del 40% e una riduzione del 60%.
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Si aprono nuove opportunità di cura per i pazienti calabresi affetti da carcinoma prostatico metastatico avanzato. Utilizzato per la prima volta nel Polo Oncoematologico del Mariano Santo, il radiofarmaco Pluvicto (177Lu-Psma), un farmaco indicato per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico.
Dopo l’approvazione dell’Agenzia italiana del farmaco e l’inserimento nel Prontuario Terapeutico della Regione Calabria, il Pluvicto si inserisce tra le opzioni terapeutiche del Dipartimento Oncoematologico, diretto dal professore Carlo Capalbo.
Somministrato per la prima volta, unico centro in Calabria, nella UOC di Medicina Nucleare diretta dal dottor Antonio Bagnato, in sinergia con la UOC Farmacia, responsabile il dottor Giuseppe De Marco e con la UOSD di Fisica Sanitaria diretta dal dottor Roberto Siciliano, è da sempre in prima linea per garantire all’utenza l’accesso alle più recenti opzioni terapeutiche in Medicina Nucleare.
Al Mariano Santo si inaugurano nuovi scenari di cura, con aspettative incoraggianti, visti i risultati dello studio internazionale “Vision”, che ha dimostrato un aumento della sopravvivenza del 40% e una riduzione del 60% del rischio di progressione della malattia, rispetto alle terapie convenzionali.
L’Azienda ospedaliera di Cosenza si conferma punto di riferimento nella Medicina Nucleare applicata alla diagnosi e al trattamento del tumore alla prostata, grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia.
Il Pluvicto è solo l’ultimo, in ordine di tempo, dei radiofarmaci di ultima generazione, utilizzati per il trattamento e la cura delle neoplasie: si è partiti con l’esperienza della Radioligand therapy (RLT) impiegata per il trattamento dei tumori neuroendocrini che consente di raggiungere, in modo mirato, le cellule tumorali, riducendo al minimo il danno ai tessuti sani adattandosi, grazie alla sua natura personalizzata, alle caratteristiche specifiche del tumore di ogni paziente. E’ stata poi la volta di Lutezio 177 un radioterapico di precisione impiegato nella cura dei tumori della prostata.
«Siamo in grado – ha dichiarato il dottor Bagnato, direttore della UOC di Medicina Nuclere - grazie a una Pet diagnostica con Gallio 68 (68Ga-Psma) che localizza con precisione le cellule tumorali e il Pluvicto, che con analoga precisione colpisce e cellule neoplastiche, di garantire un approccio di cura altamente personalizzato definito “teranostico”, che unisce diagnosi e terapia».
«L’attività - prosegue Bagnato - si svolge nel contesto di un team multidisciplinare composto da oncologi clinici, medici urologi, medici nucleari, fisici medici e farmacisti ospedalieri, garantendo la massima appropriatezza nella selezione e nella gestione terapeutica dei pazienti. La terapia con Pluvicto si effettua in regime ambulatoriale, senza necessità di ricovero, secondo le nuove disposizioni di legge. I pazienti vengono trattati in totale sicurezza e possono rientrare a casa dopo sole sei ore di osservazione».