A margine di un evento in Cittadella per celebrare i 30 anni dalla fondazione del servizio il direttore dell’Emergenza-urgenza Borselli ha indicato i risultati già raggiunti. Presente anche l’ex dg di Areu Alberto Zoli: «Serve maggiore uso dell’elisoccorso, non come taxi sanitario ma per trasporti primari»
Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
«C’è ancora tanto da fare però molti passi in avanti sono stati fatti». Lo ha detto il direttore del dipartimento Emergenza Urgenza della Regione Calabria, Riccardo Borselli, partecipando questo pomeriggio ad un evento per celebrare la fondazione del servizio 118 in Calabria. A trent’anni dalla nascita – la prima centrale operativa è stata attivata a Crotone nel 1995 – tutti i responsabili, vecchi e nuovi, dell’area di prima emergenza si sono incontrati per fare il punto della situazione.
Borselli ha indicato i risultati raggiunti sinora: la reingegnerizzazione del 118, l’attivazione del numero unico 112, l’avvio della collaborazione con la Regione Lombardia, l’assunzione di 200 autisti e 200 infermieri, ha evidenziato Borselli, per le postazioni territoriali di emergenza, l’attivazione dei siti di atterraggio notturni per l’elisoccorso (26 siti), il rinnovamento del parco mezzi con l’acquisto di 140 nuovi mezzi e l’attivazione di nuove pet (da 54 a 75).
«Il presidente ha investito molto sull’emergenza e i primi risultati iniziano a vedersi, anche l’allarme target è sceso sotto i 30 minuti, siamo intorno ai 24,5 e ancora la riorganizzazione non è completata» ha chiarito Borselli che ha anticipato come a breve l’intero servizio passerà sotto l’unica regia di Azienda Zero. «Ci sono tempi tecnici da rispettare, a breve ci saranno incontri con i sindacati per limare gli ultimi dettagli e, si spera, nei primi mesi del nuovo anno avverrà il passaggio sotto unica regia perché è ciò che finora è mancato».
Borselli ha poi aggiunto che entro la fine dell’anno sarà pubblicato la nuova gara per l’elisoccorso regionale, attualmente il servizio è gestito in proroga dal 2009 da una associazione temporanea d’impresa. Per quel che riguarda la carenza di personale da destinare alle ambulanze: «Il sistema 118 ma anche i pronto soccorso mancano di attrattività e dobbiamo diventarlo sia dal punto di vista economico sia sotto altre forme».
Presente anche Alberto Zoli, già direttore generale dell'Agenzia regionale emergenza urgenza (Areu) della Lombardia che ha stretto una collaborazione con la Regione Calabria per il rafforzamento del servizio d’emergenza. «A dispetto di quello che si pensa generalmente ho trovato una situazione da riorganizzare ma con un quadro migliorabile in breve tempo, grazie ai professionisti presenti in Calabria. Ad esempio, per fare partire il servizio 112 nelle altre regioni servono anni, in Calabria è invece partito in sei mesi, i calabresi sono senza dubbio più forti degli altri».
Secondo Zoli, in Calabria «è necessario l’utilizzo h24 dell’elisoccorso non tanto per i tempi di raggiungimento del luogo dell’evento ma per la centralizzazione degli hub ospedalieri richiede che sia il mezzo areo a centralizzare nel più breve tempo possibile. La distribuzione dei mezzi su gomma è già capillare deve esserci una maggiore integrazione tra i due servizi e questo lo si può fare quando l’elisoccorso sarà utilizzato per fare interventi primari anche in aree ostili e senza poggiare i pattini a terra con il verricello, non utilizzarlo come un taxi sanitario ma come una automedica».
Sul fronte dei mezzi su gomma ha sottolineato: «C’è già una componente di medicalizzazione avanzata importante ma è necessario andare ancora di più sul mezzo di soccorso avanzato con infermiere a bordo». La collaborazione con la Regione Lombardia continuerà ha concluso: «Avendo un presidente che ha fatto riferimento a noi fin dall’inizio continuerà. Ad una chiamata risponderemo e risponderò».
Ha quindi preso la parola Eliseo Ciccone, ex direttore del 118 in Calabria e tra i fondatori del servizio d’emergenza in Calabria: «Esattamente il 5 dicembre del 1995 è stato attivato il primo 118 in Calabria, a Crotone e gli altri sono arrivati a luglio del 1997» ha ricordato per poi affrontare una disamina del servizio attuale. «All’epoca era un 118 interamente medicalizzato, adesso anche in Calabria purtroppo da qualche anno è stato sovvertito il sistema perché i medici sono rimasti in pochissimi. A ciò ha contribuito il fatto che i medici sono stati sviliti nella loro professionalità anche per questioni economiche oltre che professionali. È chiaro che hanno scelto altri sbocchi a loro più congegnali e appropriati. Da qualche anno stiamo assistendo a questa riorganizzazione, fatta anche grazie al dottor Zoli, un po’ fotocopia di ciò che avviene in Lombardia, senza quasi più medici a bordo. Però io credo che con le opportune modifiche piano piano il 118 in Calabria potrà tornare ad essere uno dei migliori d’Italia qual è stato per oltre vent’anni


