Il consigliere dem Alecci promotore di una richiesta di chiarimenti al presidente della Regione. Ancora malumori sul documento di programmazione, per l’esponente del Pd si rischia di «compromettere i percorsi di cura»
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Non si attenuano gli effetti dell’adozione da parte dell’azienda ospedaliera universitaria Dulbecco di Catanzaro dell’atto aziendale. Il documento di programmazione è stato di recente nuovamente licenziato dal management aziendale per recepire le prescrizioni espresse dalla Regione. Un lungo iter che ha dapprima provocato malumori negli ambienti universitari e adesso ne suscita in quelli ospedalieri.
A renderli noti è il consigliere regionale dem, Ernesto Alecci, attraverso una interrogazione a risposta scritta depositata questa mattina e rivolta al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto. Il quesito riguarda la mancata attivazione della struttura dipartimentale di radiologia interventistica endovascolare, prevista nel protocollo d’intesa siglato da Università e Regione ma progressivamente sparita nelle successive fasi di rimaneggiamento dell’atto aziendale.
Secondo quanto si legge nell’interrogazione, la struttura di radiologia interventistica era inizialmente inclusa nella bozza di atto aziendale presentata ai sindacati «salvo poi approvare e pubblicare un testo difforme senza fornire ai sindacati possibilità di formulare osservazioni o opposizioni, in violazione dei più basilari principi di trasparenza e correttezza amministrativa».
All’atto della pubblicazione del documento «la denominazione della struttura dipartimentale di radiologia interventistica endovascolare è stata modificata in neuroradiologia interventistica, senza che le prescrizioni eccepite dalla Regione Calabria prevedessero tali modifiche, ancora una volta violando i principi di trasparenza amministrativa».
Il consigliere regionale rileva che «nel 2024 sono stati eseguite oltre 1000 procedure interventistiche su pazienti afferenti a varie specialità cliniche e chirurgiche (pronto soccorso, rianimazione, medicina generale e d’urgenza, chirurgia generale e specialistiche come chirurgia vascolare, ginecologia, orl, pediatrica), assumendo una indubbia rilevanza interdipartimentale».
Inoltre, «l’equipe esistente ha acquisito anche le competenze professionali necessarie per eseguire trattamenti endovascolari dello stroke ischemico, che costituisce la maggior parte dell’attività interventistica neuroradiologica, con oltre 200 pazienti trattati negli ultimi anni, essendo stata determinante nell’attivazione dello stroke unit di 2° livello nel presidio Pugliese dell’azienda Dulbecco».
Lo spostamento della struttura per l’esponente dem rischia di «compromettere i percorsi di cura multidisciplinari interdipartimentali e di esporre l’utenza a potenziali carenze di cura favorendo la migrazione sanitaria» e penalizza «fortemente non solo l’attività assistenziale di tutta l’azienda ospedaliero universitaria e della sua afferenza regionale ma anche le professionalità di un gruppo giovane e motivato di medici radiologi interventisti, già operativi e riconosciuti per l’elevata qualità delle prestazioni erogate, con trattamenti mini-invasivi in linea con gli standard europei di riferimento».
L’interrogazione è quindi rivolta al presidente e commissario ad acta per sapere innanzitutto se «sia a conoscenza delle discrepanze tra quanto programmato nel protocollo d’intesa tra Regione ed Umg (Dca n. 83/23) e nel documento di integrazione Dca n. 64 e quanto attuato nell’atto aziendale dell’azienda Dulbecco» e se «non ritenga opportuno ed urgente intervenire per includere nell’atto aziendale la prevista struttura dipartimentale di radiologia interventistica endovascolare nel dipartimento di diagnostica per immagini, assicurando standard di cure adeguati al ruolo dell’azienda ospedaliero universitaria e valorizzando le professionalità esistenti».
L’atto aziendale da ultimo adottato infatti «non prevede una struttura di radiologia interventistica nella sua sede naturale che è il dipartimento di diagnostica per immagini a servizio interdipartimentale, assegnando invece le funzioni interventistiche esclusivamente alla neuroradiologia nel dipartimento delle neuroscienze tempo-dipendenti, in evidente incoerenza con quanto già programmato e sottoscritto nei documenti ufficiali».