La pentastellata accusata di «propaganda populista» dopo la sua interrogazione parlamentare: «I compensi versati alla struttura statale cubana servono a mantenere in piedi un sistema sanitario gratuito e universale»
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Non si spegne la polemica sull’utilizzo dei medici cubani in Calabria, scaturita da un’inchiesta del network CubaNet che ha denunciato una decurtazione, da parte dell’agenzia governativa dell’isola, del 70% degli stipendi dei camici bianchi impiegati nei nostri ospedali. Una denuncia che ha portato anche a un’interrogazione parlamentare da parte della pentastellata Anna Lauro Orrico. Ed è proprio alle dichiarazioni della rappresentante del M5s che replica l’Associazione nazionale amicizia Italia-Cuba.
«Le dichiarazioni dell'on. Anna Laura Orrico, che ha definito la collaborazione tra la Calabria e i medici cubani “moderna schiavitù” – afferma l’associazione –, sono un grave scivolone politico e culturale. Non colpiscono il governo regionale, ma offendono la dignità di un popolo che ha fatto della sanità pubblica un pilastro di giustizia sociale, e che oggi, in Calabria, rappresenta una risposta concreta a un'emergenza reale».
«La sanità calabrese – prosegue l'associazione – non ha bisogno di slogan, ma di medici. Da decenni è sottofinanziata, commissariata, abbandonata. I professionisti italiani scappano, i concorsi vanno deserti, interi reparti chiudono. In questo contesto, l'arrivo dei medici cubani preparati, motivati, solidali è stato un sollievo per cittadini che troppo spesso vedono negato un diritto fondamentale: quello alla cura. Definire questi medici “sfruttati” è una distorsione inaccettabile. I compensi versati alla struttura statale cubana servono a mantenere in piedi un sistema sanitario gratuito e universale. È il medesimo principio che dovrebbe guidare anche il nostro Servizio sanitario nazionale, oggi aggredito da privatizzazioni e logiche aziendali che, in Calabria, hanno avuto effetti devastanti».
«Parlare di “sfruttamento” perché una parte delle risorse va allo Stato cubano, che ha formato gratuitamente quei medici e ne garantisce la rotazione e il supporto, è pura propaganda populista» conclude l'Associazione.