«Spero con tutto il cuore che questa convenzione venga rinnovata per la mia famiglia e per tutte le famiglie della Calabria». Chissà se tra i provvedimenti rimasti fermi al terzo piano della Cittadella, a seguito delle dimissioni del commissario ad acta, ce n’è anche uno avente ad oggetto il rinnovo della convenzione con l’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma.

La convenzione con il Bambin Gesù

È infatti tramite dca che nel 2022 la Regione Calabria ha formalizzato la collaborazione con gli specialisti romani che da allora all’azienda Dulbecco di Catanzaro svolgono attività ambulatoriale, presa in carico dei piccoli pazienti con patologie ad elevata complessità e specifica formazione a vantaggio dei medici calabresi. È senz’altro quanto auspicano le famiglie dei piccoli pazienti che, proprio in virtù della convenzione in vigore, riescono ad ottenere visite dagli specialisti dell’ospedale pediatrico direttamente in Calabria senza dover, quindi, affrontare dispendiosi viaggi nella capitale.

27 euro di ticket

«I bambini non perdono tranquillità e routine domestica e scolastica e poi disagi alla famiglia intera, soprattutto di tipo economico. Ci sono davvero molte famiglie che economicamente non possono permettersi un viaggio a Roma ed ancora meno possono permettersi di far visitare i propri figli da specialisti di livello internazionale. Entrambe le mie figlie sono state in cura da dottori di fama mondiale, il tutto al costo di 27 euro di ticket» – spiega Elisabetta (nome di fantasia per tutelare la privacy) che qui si interroga sul futuro della convenzione in scadenza al 31 dicembre.

A gennaio a Roma?

Il dca, all’epoca firmato dalla struttura commissariale – oggi rimasta priva di vertice dopo le dimissioni del governatore uscente Roberto Occhiuto – prevedeva una validità di tre anni, appunto al 31 dicembre. Ed è qui che la burocrazia si intreccia con la vita delle persone e, in particolare, con il bisogno di assistenza. Elisabetta ha in cura alla Dulbecco la figlia di nove anni e mezzo. «I primi di settembre i medici del Bambin Gesù al termine della visita ci hanno fornito l'impegnativa già pronta e compilata ma ci hanno consigliato di attendere gennaio prima di prenotare perché non si sa ancora se verrà rinnovata e, in caso negativo, se volessimo ancora proseguire le cure con i medici, dovremmo recarci direttamente a Roma».

Verso le elezioni: quale futuro per i piccoli pazienti?

La madre della bimba si chiede, dunque, se questa incertezza derivi dal «vuoto lasciato da Occhiuto in ambito sanitario. Mi chiedo se tale vuoto non abbia coinvolto in questo modo anche i nostri bambini dal momento che non si conoscono le sorti di questa convenzione col Bambino Gesù. Il mio caso – aggiunge – non è molto grave ma conosco personalmente la mamma di una bambina cardiopatica. Se non verrà rinnovata, a gennaio non avremo questo prezioso servizio. Questo fine settimana – conclude - si svolgeranno le elezioni, ma non ho sentito ancora nessun candidato parlarne. Si sono fatte molte promesse ma nulla in merito ad una cosa così concreta ed importante. Credo che, in questa terra di emigrazione, i nostri piccoli meritino le stesse chance degli altri bambini, almeno quando si parla di salute».

I termini della convenzione

In realtà, la convenzione siglata tra Regione Calabria e ospedale pediatrico Bambin Gesù prevedeva un periodo di formazione e affiancamento ai fini dell’“istituzione e rafforzamento di una rete pediatrica multidisciplinare per conseguire il miglioramento delle attività pediatriche prestate nella Regione Calabria e per la riduzione della migrazione sanitaria dei piccoli pazienti verso altre regioni”, così recita il decreto.

La rete pediatrica regionale

Detta in altri termini, nel 2022 la Regione stava ancora ridefinendo la rete pediatrica regionale e, allo scopo di potenziarne i servizi, si è avvalsa della collaborazione dei professionisti romani. Insomma, formare e creare percorsi specialistici e multidisciplinari in loco per ridurre la mobilità sanitaria. Per tre anni i medici del Bambin Gesù hanno “vicariato” i professionisti calabresi, rinnovare o meno oggi la convenzione rappresenta quindi anche un test sullo stato di salute di parte della sanità calabrese: nel settore pediatrico si è raggiunto l’obiettivo auspicato o si necessità ancora di un tutore sanitario. Senza risposte le famiglie sono già con la valigia in mano.