Una testimonianza durissima, intrisa di rabbia e dolore, sta facendo il giro dei social network per le fotografie diffuse. La signora Rita Palumbo ha pubblicato su Facebook un lungo post di denuncia contro il Pronto Soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza, raccontando la drammatica esperienza vissuta dalla madre, un’anziana di 84 anni colpita da uno scompenso cardiaco. «Scrivo questo post con una rabbia incontenibile e tanta tanta sofferenza nei riguardi di mia madre…» esordisce la signora che descrive l’arrivo in ospedale «col 118, codice rosso».

Da quel momento, secondo il suo racconto, sarebbe iniziato un calvario fatto di incuria, incompetenza e disumanità. «Cento buchi per un prelievo e nemmeno ci sono riusciti» ha evidenziato allegando anche alcuni scatti a testimonianza dello stato degli arti della madre.

La donna racconta che l’anziana sarebbe rimasta dieci giorni in Pronto Soccorso, prima di essere trasferita in Medicina d’Urgenza ma solo «dopo tante discussioni». «Mia madre doveva varcare la porta della cardiologia vista la situazione, ma niente. Non auguro a nessuno di andare al Pronto Soccorso di Cosenza perché se entri in fin di vita, muori. Se entri con uno scompenso cardiaco, ti buttano su una barella» ha detto con parole cariche di dolore.

La denuncia di Rita Palumbo non risparmia nessuno e nel suo post racconta anche le conseguenze fisiche e psicologiche subite dalla madre. «L’abbiamo sempre tenuta pulita e profumata, in ospedale le sono venute le piaghe. E sta male anche per questo». La donna conclude con un appello e una riflessione amara sulla sanità locale e la classe politica: «Guardi cosa hanno fatto a mia madre, caro signor Occhiuto! Questa è la sanità che ci avete regalato! Infermieri senza umanità, perché questo lavoro è fatto di dedizione verso l’essere umano. La sanità così è uno schifo che non avrà mai fine».