Pubblicato il nuovo decreto del commissario ad acta che ridistribuisce un tesoretto di 40 milioni di euro da fondi Covid residui. Risorse anche per le altre province calabresi. La ripartizione
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Tanto tuonò che piovve. E a piovere sono oltre 7 milioni di euro in più. La mobilitazione di sindaci, associazioni, comitati e semplici cittadini a favore del superamento delle criticità che caratterizzano la sanità vibonese ha raggiunto un primo, importante risultato. Il commissario ad acta e presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha emanato un nuovo decreto che, anche se non si chiama esplicitamente “Dca Vibo”, ci va molto vicino, perché quella vibonese è la provincia che, in relazione al numero di abitanti (circa 150mila), incassa la somma più rilevante.
Il nuovo “Decreto del commissario ad acta”, Dca appunto, è il numero 350, datato 18 dicembre 2025 e pubblicato ieri. Il documento prevede il riparto di un tesoretto di oltre 40 milioni di euro residui per la copertura dei costi relativi alla proroga contrattuale o alla stabilizzazione del personale inizialmente assunto per fronteggiare l’emergenza Covid.
La ripartizione provincia per provincia
Di questi 40 milioni, ben 7,6 vengono assegnati all’Asp di Vibo. Solo Cosenza ottiene di più, con 8,6 milioni, a fronte però di un’utenza complessiva di circa 700mila abitanti. Seguono Asp di Crotone (6 milioni), Asp di Catanzaro (5,3 milioni), Asp di Reggio Calabria (4,5 milioni), Azienda ospedaliera Dulbecco di Catanzaro (3,3 milioni), Azienda ospedaliera di Cosenza (2,5 milioni), Azienda ospedaliera Gom di Reggio Calabria (1,8 milioni) e Azienda Zero (500mila euro). Totale: 40.284.591 euro.
La richiesta di Piscitelli a maggio
Un riparto favorevole al Vibonese e sostenuto dalla circostanza, riportata in premessa del nuovo Dca, che l’Asp di Vibo «ha rappresentato con la nota n. 30924 del 15/05/2025 (quando il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale era ancora Vittorio Piscitelli, ndr) l’urgente necessità di potenziare l’offerta sanitaria per soddisfare i fabbisogni dei propri utenti, ribaditi recentemente anche nel corso di un incontro tenutosi in data 3 dicembre 2025 con il Prefetto di Vibo Valentia, i sindaci di alcuni dei Comuni della provincia vibonese nonché con i rappresentanti di organizzazioni sindacali e associazioni di volontariato».
Insomma, l’azione unitaria degli amministratori locali ha decisamente funzionato, visto che sino ad oggi la sollecitazione del commissario Piscitelli risalente al maggio scorso era restata lettera morta. Poi, dopo la spallata data dalle dimissioni, il 9 novembre scorso, dell’urologo Alberto Ventrice - che di fatto hanno determinato la “chiusura” del relativo reparto nel nosocomio di Tropea, l’unico di tipo ospedaliero dell’intera provincia - la situazione ha raggiunto un punto di non ritorno, convincendo i sindaci che la misura era ormai colma e occorreva mostrarsi compatti scavalcando gli steccati politici.
Chi la dura la vince
Da qui la mobilitazione straordinaria a cui è seguito il vertice in prefettura del 3 dicembre scorso con il subcommissario Ernesto Esposito, riunione a cui allude lo stesso Dca.
Soddisfatti i primi cittadini che fanno parte del comitato ristretto della Conferenza dei sindaci vibonesi, che prima ancora di conoscere nel dettaglio l’entità dell’incremento di risorse avevano diffuso giovedì una nota per esprimere «soddisfazione» per il Dca in fase di pubblicazione: «Si tratta di un risultato importante - hanno affermato Giordano (Mileto), Pititto (Pizzo), Romeo (Vibo) Marasco (Nicotera) e Massa (Vazzano) -, frutto di un’azione costante, unitaria e determinata portata avanti dai sindaci, dalla cittadinanza e dalle istituzioni territoriali, attraverso un confronto continuo e costruttivo con i vertici regionali e commissariali». Una presa di coscienza, continua la nota, che «ha consentito di far emergere con forza le criticità del sistema sanitario provinciale e di ottenere una risposta concreta alle richieste di riequilibrio e di giustizia territoriale più volte avanzate».



