VIDEO | Il maestro Pollice, direttore artistico dell’Associazione nata a Lamezia Terme e attiva in tutte le province, ha presentato il programma riservato al capoluogo di regione alla Camera di Commercio
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Chiede un tavolo di concertazione regionale in favore della musica e degli spettacoli, alla stregua dei tavoli nazionali cui partecipa in modo stabile e proficuo.
Nella sede della Camera di Commercio di Catanzaro, Vibo e Crotone il direttore artistico di AMA Calabria, Francescantonio Pollice ha presentato – in piena estate come ormai consuetudine - il prossimo cartellone 2025-2026 che si terrà al Teatro Comunale del capoluogo di Regione.
I due big


«Presentazione d’estate? Io credo – ha detto – che questo sia non soltanto segno di una capacità organizzativa ma soprattutto di rispetto verso il pubblico degli abbonati e dei frequentatori non abituali che riempiono le nostre sale. La stagione di quest'anno a Catanzaro sarà articolata in 12 appuntamenti incentrati soprattutto su due grandi figure del teatro internazionale, William Shakespeare e Luigi Pirandello. Il carattere della stagione come ogni anno è multidisciplinare nel senso che accanto alle attività teatrali ci saranno attività musicali».
Generi assortiti


Variegato e stimolante il programma che spazia dalla prosa all'operetta, dal gospel al ballo con una chicca finale. «L'anno scorso abbiamo fatto qui a Catanzaro i Blues Brothers e quest'anno abbiamo Larry Larible, il più grande clown al mondo premiato al celebre festival internazionale di Monte Carlo».
Un progetto che è nato nella vicina Lamezia Terme e d ha attecchito in modo naturale pure a Catanzaro, anche grazie ad un importante supporto istituzionale.
Dannato campanilismo
«Siamo partner entusiasti del processo di Ama Calabria- ha detto il presidente della Camera Pietro Falbo – ho letto di presenze artistiche di spettacolo internazionali che sono certo daranno lustro alla nostra città, al nostro comprensorio, al nostro territorio rendendolo ancora di più attrattivo».
«Ama Calabria – ha concluso Pollice – era non solo l'acronimo di associazioni manifestazioni artistiche ma anche l'idea di superare i limiti municipalistici che tanto male hanno fatto e continuano spesso a fare male a tante realtà del nostro territorio».