Serie B

Bergamini unisce i tifosi di Catanzaro e Cosenza: anche i supporter giallorossi chiedono “verità per Denis”

Nella curva del Ceravolo è apparso uno striscione nel giorno della requisitoria in cui il pm Primicerio ha chiesto la condanna a 23 anni per l'ex fidanzata del calciatore rossoblù

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di Francesco Oliverio
20 settembre 2024
21:57
Il post di Donata sorella di Denis Bergamini
Il post di Donata sorella di Denis Bergamini

«È partita l'iniziativa dell'8' ideata dai tifosi cosentini con le varie tifoserie: Grazie Catanzaro». A scrivere questo messaggio, accompagnato dalla foto dello striscione nel feudo della tifoseria giallorossa al Ceravolo, sul suo profilo Facebook Donata Bergamini, sorella del centrocampista del Cosenza Denis morto il 18 novembre 1989. Un giorno importante per la famiglia del biondo centrocampista con la maglia numero 8 con il processo in corso al Tribunale di Cosenza, che a distanza di 35 anni ha segnato un altro passo importante: nella requisitoria il pm Paolo Primicerio ha chiesto la condanna a 23 anni dell’ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò.

Lo striscione è apparso nella curva giallorossa durante il primo tempo dell'anticipo della sesta giornata di Serie B tra il Catanzaro di Caserta e la Cremonese di Stroppa. Al di là dei colori e della rivalità la tifoseria giallorossa è stata la prima a raccogliere l'invito che la Curva Sud Donato Bergamini e della Curva Nord Massimiliano Catena hanno fatto a tutte le tifoserie d'Europa: esporre uno striscione per Denis!


La nota della Curva Sud Donato Bergamini e della Curva Nord Massimiliano Catena

«Sono passati 35 anni da quel maledetto 18 Novembre 1989, giorno in cui venne ucciso Denis. 35 anni di menzogne, depistaggi, insabbiamenti, finalizzati a nascondere la Verità. 35 anni di dolore, rabbia, caparbietà con cui sua sorella Donata, la sua famiglia, i suoi compagni di squadra, la tifoseria tutta, hanno imparato a convivere, con un solo obiettivo: conoscere la Verità. Essere ultrà a Cosenza non può prescindere dal pretendere e dal rivendicare la verità sulla morte di Denis. È proprio per questo che nella nostra città e nella nostra provincia la battaglia per la verità continua e continuerà a tramandarsi di generazione in generazione».

«Lo abbiamo promesso a Denis, ai suoi familiari, a noi stessi, che non ci saremmo mai più voltati dall'altra parte. Per questo motivo vorremmo che Denis indossasse simbolicamente la maglia numero 8 di una, dieci, cento squadre diverse, dai colori sociali diversi, accomunando una, dieci, cento tifoserie fra loro rivali, unite nel chiedere a gran voce che venga fatta luce su questi 35 anni di tenebre, fino...alla Verità! Ci rivolgiamo dunque a tutte le tifoserie italiane ed estere chiedendo di aderire a questa iniziativa per far si che la voce di Denis riecheggi in tutto il paese e sia anche in grado di oltrepassarne i confini».

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