Il tecnico richiama concentrazione e lucidità: «Partite come quella della scorsa settimana capitano, ma non possiamo permettere che accada di nuovo»
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Alla vigilia di Cosenza-Picerno, Antonio Buscè si presenta con un messaggio chiaro: trasformare la rabbia e l’amarezza per Foggia in carburante utile. Il tecnico rossoblù, reduce da una settimana intensa di analisi e confronto, mette in guardia la squadra e tutto l’ambiente. «La partita di Foggia deve darci una lezione. Non possiamo permetterci distrazioni, perché in questo campionato tutti fanno risultato con tutti» afferma.
«Il Picerno è sistemato e in equilibrio: servirà una gara perfetta»
Parlando dell’avversario, Buscè sottolinea come il Picerno abbia ritrovato ordine e stabilità dopo alcune settimane complicate. «È una squadra che si è sistemata, hanno trovato più equilibrio e sono in fiducia. Bisogna stare attenti a ciò che abbiamo sbagliato noi nella partita precedente. Serve massima concentrazione» ribadisce. La ferita di Foggia è ancora fresca. «A volte capitano giornate maledette. Abbiamo tirato 22 volte, creato tanto, sbagliato sei situazioni clamorose e pure due rigori. Ma nel calcio succede. Capita ai primi della classe di perdere contro gli ultimi» spiega il mister.
Gestione delle forze
Molto del discorso ruota attorno alla gestione delle energie in un periodo fitto di impegni. Buscè entra nel dettaglio: «Abbiamo dovuto gestire Florenzi, Mazzocchi e Pompei. Stamattina Pompei è tornato a casa, deve recuperare. Mazzocchi lo stiamo centellinando. Sappiamo che ci sono squadre in difficoltà fisica come noi: era tutto preventivato» racconta.
Capitolo Ricciardi: ci sono segnali importanti. «È migliorato tanto. Lo staff medico e tecnico ha lavorato bene sulla sua gestione. È un ragazzo mentalizzato nel lavoro settimanale, e per noi è fondamentale. Su quel ruolo siamo più tranquilli rispetto ad altre zone del campo».
«I rigori? Garritano resta uno dei migliori»
Buscè difende a spada tratta il suo numero dieci, finito nel mirino dopo la doppia chance fallita. «Anche i migliori sbagliano. È successo a me in carriera. Non bisogna creare ulteriori pressioni: Garritano il venerdì è uno dei tre-quattro che si presentano sempre sul pallone a provare i rigori. Ha esperienza, è freddo. Con lui massima tranquillità. Se nel momento non se la sente, abbiamo già un secondo rigorista pronto». Il tecnico si scalda quando tocca il tema delle critiche ingenerose: «Io credo nei valori di questo sport: rispetto, trasparenza, umanità. Quando sento certi commenti sul mio giocatore mi viene voglia di dire cose forti, ma mi faccio da parte perché la mia immagine e il mio ruolo impongono equilibrio».
«A Foggia volevamo vincere fino all’ultimo. Questa squadra ha fame»
Buscè ritorna più volte su un concetto chiave: la mentalità. «Noi le partite le giochiamo per vincere. Anche a Foggia, all’ultimo secondo, eravamo lì per provarci. Questa squadra vuole crescere, ha fame e qualità. Ma quando non la chiudi rischi sempre di essere punito. È successo a noi come ad altre squadre. Serve rialzare subito l’asticella della concentrazione».
Uno sguardo al presente: «La sconfitta non demolirà ciò che abbiamo costruito»
Buscè chiude con una nota di fiducia. «La sconfitta non deve scalfire ciò che abbiamo costruito. Stiamo facendo bene, abbiamo identità, qualità e principi solidi. Ora conta soltanto reagire con lucidità e cattiveria sportiva. Contro il Picerno serve una partita intelligente».

