«Per domani potrebbe esserci spazio per qualche ragazzo del settore giovanile. I nuovi Cannavò e Achour sono calciatori interessanti»
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Antonio Buscè, allenatore del Cosenza, ha parlato in conferenza stampa nella sala stampa del “San Vito – Marulla”, alla vigilia dell’esordio stagionale della sua squadra in Coppa Italia, sul campo del Monopoli. Ecco le sue parole.
Le parole di Buscè
«Abbiamo tanti ragazzi, anche giovanissimi, che hanno accompagnato il nostro ritiro e questo mese di lavoro. Servivano per completare la rosa e permetterci di avere un numero adeguato per gli allenamenti. Alcuni giocatori sono in uscita, altri appena arrivati non sono ancora al meglio della condizione. È normale: quando un calciatore non fa più parte del progetto lavora spesso a parte, e questo può creare qualche problema. Il nostro obiettivo è portarli tutti a disposizione tra 8-10 giorni, senza rischiare infortuni.
Per domani potrebbe esserci spazio anche per qualche ragazzo del settore giovanile. La cosa più importante è mostrare lo spirito di gruppo, dare l’idea di una squadra che sta in campo con compattezza e voglia di combattere. Non bisogna guardare a ieri, ma pensare a oggi e a quello che possiamo costruire subito, perché solo così possiamo crescere anche domani.
Abbiamo giocatori disponibili, ma non ancora al 100% dal punto di vista atletico. Con le loro precedenti squadre non hanno svolto un vero lavoro collettivo, quindi serve attenzione per evitare ricadute o stop fisici. Dobbiamo inserirli gradualmente».
Valutazioni da fare
«Sicuramente abbiamo molti giovani in rosa. In questo periodo di mercato dobbiamo fare valutazioni giuste: i ragazzi devono rappresentare una risorsa per la società. Se ci sono giovani che possono darci una mano, che possiamo far crescere gradualmente, è giusto puntarci. Dobbiamo aspettarci qualcosa in più da loro nei prossimi mesi: dopo Natale, a gennaio, col tempo, potranno diventare un valore importante.
Nelle ultime partite abbiamo provato a schierare calciatori in ruoli non sempre congeniali, perché la rosa non è ancora completa. Abbiamo voluto testarli per capire chi può rispondere meglio a queste difficoltà, anche in vista di un campionato che si preannuncia molto duro. Andremo a giocare in campi caldi, in contesti complicati, contro squadre organizzate e di valore. In questi scenari l'apporto dei giovani sarà fondamentale, ma bisogna evitare di dar loro troppe responsabilità. Devono crescere con calma, in modo che quando saranno chiamati in causa non commettono errori pesanti»
Sui nuovi arrivati
«Cannavò lo conosco dai tempi di Empoli, anche se allora non l’ho allenato direttamente. È diventato uno degli attaccanti più importanti della categoria e lo ha dimostrato anche l’anno scorso. Può giocare sia come seconda punta che da esterno, ha forza, dinamismo e dribbling, caratteristiche che ci torneranno molto utili. Achour invece è un ragazzo giovane, con margini di crescita. È molto bravo negli ultimi venti metri, in area ha grande istinto e può essere decisivo. Lavoreremo per portarlo nella miglior condizione fisica possibile: credo che potrà darci tanto».
Chiusura infine su tifosi: «Possono e devono essere il valore aggiunto. Sono rimasto impressionato l’altro giorno alla cattedrale (al funerale di Padre Fedele, ndr). Capisco l’arrabbiatura, sono nel calcio da 35 anni, ma spero che possano venire al campo a dare una mano alla squadra perché ne hanno bisogno».