Il Crotone si avvia alla trasferta di Latina, in programma domenica alle 14.30 allo stadio “Domenico Francioni”, gara valida per l’ultima giornata del girone d’andata del raggruppamento meridionale di Serie C. Una partita nella quale, almeno per il momento, ogni aspetto tecnico passa in secondo piano.

A tenere banco sono infatti le questioni extracampo: il duro comunicato diffuso dalla Curva Sud e la conferenza stampa convocata dal presidente Gianni Vrenna per fare il punto sul presente e sulle prospettive future del club.

«Ci sentiamo soli, ma non abbiamo timore di andare avanti per la nostra strada, che deve prevedere un ulteriore e forte ridimensionamento economico, senza però mettere a rischio la vita di trecento famiglie che lavorano per il Gruppo. Solo pochi giorni fa abbiamo dovuto effettuare ingenti versamenti che, se non onorati, avrebbero comportato una penalizzazione in classifica». Già nelle premesse, Gianni Vrenna dice praticamente tutto. Oggi presidente del Crotone, ma da oltre trent’anni proprietario della società – per lungo tempo insieme al fratello – fa riferimento alla Envì Group, realtà impegnata prevalentemente nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e nella produzione di energia rinnovabile. Un gruppo che, come ormai è chiaro da tempo, non può sostenere investimenti che in Lega Pro risultano difficilmente affrontabili quasi ovunque in Italia, figuriamoci in Calabria.

La conferenza stampa, in realtà, era prevista già da alcune settimane e non nasce esclusivamente dal comunicato della Curva Sud, che ha soltanto certificato il sentimento di chi «non si riconosce più dietro squadra, allenatore e società». Uno strappo che Vrenna ha comunque provato a ricucire, sottolineando come il dissenso manifestato dalla tifoseria – a suo dire incomprensibile – non intacchi la chiarezza e la determinazione con cui la società sta portando avanti un nuovo ciclo di autosostenibilità. Un percorso che, dallo scorso settembre, si è intrecciato anche con l’affiancamento dell’amministrazione giudiziaria.

«Con tutto il rispetto per le istituzioni, il provvedimento ci ha messo in difficoltà – ha spiegato il presidente – a questo si sono aggiunte le richieste e gli interventi della Soprintendenza, che hanno portato allo smontaggio di alcune strutture al centro sportivo dell’Antico Borgo, oltre alla nota vicenda della tribuna smontata allo stadio Ezio Scida».

Una serie di circostanze che, come annunciato da Vrenna, obbligheranno la società a intervenire già a gennaio con un’ulteriore riduzione del monte ingaggi. «Ci tengo a ringraziare mio figlio – ha aggiunto – che, nel ruolo di direttore generale, sta svolgendo un lavoro egregio e che, già dallo scorso anno, ci sta consentendo di centrare gli obiettivi di una società che non può più permettersi di vincere come in passato».

Il presidente non vuole alimentare facili entusiasmi in caso di eventuali exploit sportivi, ma appare ancora più deciso a ridimensionare le aspettative di chi pretende di vedere i colori rossoblù primeggiare nelle categorie che contano. «Abbiamo abbonamenti e biglietti tra i più bassi d’Italia, siamo in zona playoff e non abbiamo mai corso rischi simili a quelli che, in piazze come Taranto e Rimini, hanno portato a fallimenti e sparizioni – ha incalzato Vrenna –. Non vedo perché dovrei riappacificarmi con qualcuno. Da una dichiarazione del mister sui fischi è nata una polemica che si è estesa a società e giocatori, ma io non devo scusarmi di nulla. Senza polemica e con serenità dico che andremo avanti ringraziando anche l’allenatore, che ha mostrato capacità e una cifra umana mai riscontrata in altri tecnici: non chiede, lavora con ciò che gli viene messo a disposizione e ha dimostrato una vicinanza e una disponibilità assolute».

In un momento di evidente difficoltà, Vrenna guarda dunque al futuro senza alimentare ulteriori tensioni: «Io e mio figlio siamo orgogliosi di portare avanti il calcio a Crotone, anche in modo molto ridimensionato. Ci prenderemo quello che verrà, tutto qui».

«È un periodo molto negativo – ha concluso – sono accadute diverse vicende che ci hanno toccato e amareggiato, ma siamo qui a metterci la faccia, come abbiamo sempre fatto, con la consapevolezza che non c’è nessun compratore dietro l’angolo a cui cedere la patata bollente. Lavoriamo con questi presupposti, con la certezza che il direttore generale saprà fare bene e con la speranza di non perdere un allenatore che, per quanto mi riguarda, terrei a vita».