Con il termine della stagione di Eccellenza, la Gioiese è stata colpita da una sorta di rivoluzione interna da parte di alcuni giocatori stranieri in rosa che, nei giorni scorsi, hanno diffuso una nota dove comunicavano di essere senza stipendio da mesi e di essere bloccati in Italia, senza poter tornare dalle rispettive famiglie.

Bagalà stempera gli animi

A cercare di stemperare la tensione, e senza ulteriori polemiche, ci ha pensato Domenico Bagalà. Il dirigente del club e responsabile del settore giovanile viola, infatti, ha cercato di placare polemiche sterili e di guardare a un bene comune chiamato Gioiese: «Non volevo intromettermi in queste discussioni ma penso che sia inutile attaccarci uno contro l'altro, soltanto per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Se la Gioiese si trova in questa situazione, allora la colpa è di ognuno di noi e nessuno può svincolarsi dalle proprie responsabilità. Dunque meglio stare zitti che cercare di divincolarsi».


E ancora: «In molte altre società ci sono problemi di questo genere ma nessuno parla, e in silenzio lavora per cercare sistemare la situazione. Chiedo solamente di non parlare sui social ma di riunirci e trovare una soluzione per il bene comune. Se vogliamo salvare la Gioiese uniamoci es evitiamo le chiacchiere inutili. Siamo un popolo forte e amiamo la nostra città, ma molte volte cadiamo di fronte a chi vorrebbe vederci strisciare. Chiedo anche di evitare post non costruttivi e che rischiano si creare odio dentro una città che non ha bisogno di questa brutta pubblicità nel territorio, rischiando inoltre di far scappare chi realmente vuole investire sulla squadra».