Una stagione altamente travagliata, quella di Eccellenza appena trascorsa, ma con il Castrovillari che alla fine è riuscito a centrare la salvezza vincendo la finale play out contro l'Ardore, nonostante la stangata del Giudice Sportivo culminata con la penalizzazione in classifica.

Lo sfogo del presidente Ferraro

Ormai tutto un capitolo chiuso, anche perché c'è da guardare avanti. Prima di tuffarsi nella programmazione alla prossima annata, però, il presidente Maurizio Ferraro ha voluto esternare una sua riflessione successiva alla gioia di quel 25 maggio (data appunto della finale play out): «Devo ringraziare tutti, dai dirigenti ai miei calciatori, passando per i tifosi leali e corretti che mai hanno abbandonato la nave, cosa che non si può certo dire per chi invece con modi poco chiari e trasparenti sono stati sempre sul sentiero di guerra. Dopo aver perso faccia e categoria, mi sono preso la responsabilità di risanare i debiti della società che ammontavano a oltre 220 mila, riducendoli per il 50%. Mi preme anche sottolineare che i punti sono stati causati da leggerezze legali che avremo modo di spiegare meglio in futuro, essendomi fidato anche di persone sbagliate. Inoltre anche dal punto di vista tecnico è successa la stessa cosa, con i miei uomini e i miei collaboratori che dovevano essere la mia voce visto che per impegni non sono potuto essere presente, e invece è stato il via di un'opera di distruzione di una squadra che stava andando alla grande».

E ancora: «Grazie alla volontà però siamo riusciti a portare in porto la nave, grazie anche a un direttore di tutto cuore come Antonio Palermo e con il supporto di Andrea Musacchio che non si sono mai persi d'animo e hanno cercato di ricostruire un giocattolo che già fin dai primi di ottobre aveva iniziato un tram tram di sciopero e moti carbonari.   Benissimo, proprio a tal proposito comunico che da ora fino al 14 del corrente mese aspetto concretezza da parte di chi dichiara amore e passione per questa gloriosa maglia rossonera, estesa naturalmente all'amministrazione che gestisce in modo brillante la città del Pollino. Sono disponibile nel fare non uno ma due passi indietro, perché se il problema sono davvero io, allora metterò in mano la società a persone che hanno dimostrato affetto e stima miei confronti. Ci sarà sicuramente modo di tastare questi grandi imprenditori che sono in attesa di fare calcio, io nel frattempo penso di aver messo cuore e anima ma anche soldini visto che non si mantiene una società con le forze dello spirito santo. Non voglio detto grazie, ma questa squadra di certo non merita di finire in mano a persone che si sono spesi solo in maniera tossica».

Il futuro

Una gestione travagliata quella di Ferraro che continua così: «Dopo tutti i sacrifici fatti non voglio passare per quello che ha messo fine al calcio a Castrovillari, ma direi che dovrei passare per quello che nonostante una tonnellata di letame lasciata da altri è stato in grado di salvare la categoria quando invece tutti parlavano. I fatti sono questi e sono chiari e trasparenti. Se nessuno nella data indicata dovesse uscire allo scoperto, qualsiasi decisione io prenda non mi potrà essere rinfacciata nessuna critica. I miei amici sono sempre disponibili ad andare avanti e meritano tutta la mia fiducia. Adesso oppure mai più ci sono le condizioni per crescere e andare avanti più forti che mai, perché se sono così bravi come dicono di essere non possono di certo aver paura di otto punti di penalizzazione. Infine ricordo che i ragazzi dell'ultima parte di stagione saranno regolarmente retribuiti anche nella sciagurata ipotesi che io decida di ritirare la squadra, qualora le chiacchiere non si trasformino in fatti».