Per la Cremonese, neopromossa in Serie A, un inizio di campionato sprint, decimo posto in classifica, frutto anche dello straordinario lavoro del preparatore atletico di Palmi Giovanni Saffioti, che, insieme ad altri specialisti del settore, coordina il lavoro fisico del club lombardo. Il professionista calabrese in carriera ha prestato servizio in club rinomati: Gela, Salernitana, Vicenza, Vibonese, Albinoleffe, Reggina. Da tre stagioni contribuisce alle fortune dei grigiorossi.

«È una squadra predisposta al sacrificio e noi dello staff abbiamo programmato un lavoro affinché venissero esaltate le qualità dei singoli – spiega ai nostri microfoni, contattato telefonicamente, Giovanni Saffioti -. È un organico completamente nuovo che è stato costruito quest'anno grazie al lavoro certosino fatto dal direttore sportivo Simone Giacchetta in sintonia con il mister Davide Nicola. Sappiamo bene qual è il nostro obiettivo in campionato. È vero che l'inizio ci sta dando soddisfazioni, ma è pur vero che non deve essere fuorviante. Sappiamo benissimo che saremo una delle 4-5 squadre che lotteranno per non retrocedere».

Jamie Vardy: «Un esempio per i giovani»

Il professore palmese di scienze motorie ha stretto un ottimo rapporto con Jamie Vardy, icona del calcio inglese e mondiale, che all’età di 38 anni ha firmato con i grigiorossi con l'obiettivo di portare la sua esperienza e i suoi gol nel campionato italiano. Per lui una carriera straordinaria: fino a 25 anni ha lavorato in fabbrica, poi, iniziando dalle categorie minori, ha raggiunto l'apice del calcio vincendo la Premier League con il Leicester City nella stagione 2015-2016 insieme a mister Claudio Ranieri. Del blasonato campionato britannico è diventato capocannoniere nella stagione 2019-2020 con 23 gol, risultando il più anziano calciatore a conquistare il titolo a 33 anni.

«Vardy è l'esempio da portare ai giovani. Ha sempre sognato di giocare a calcio e ce l’ha fatta. È un ragazzo molto umile. Ha voglia di lavorare e non fa pesare la sua fama. Ha scelto il progetto della Cremonese con molta umiltà, perché poteva andare ovunque. Non è una scelta fatta per i soldi. Evidentemente nel suo DNA ha le sfide difficili, che lo stimolano di più. Non molla mai. Vuole andare sempre oltre. È da due partite che gioca tutti i 90 minuti e fino all'ultimo secondo sprinta a 34Km/h. Nonostante gli anni, riesce a fare reparto da solo. Ha portato con sé le tradizioni del calcio inglese. Vuole fare il giorno di riposo dopo la partita o dopo tre giorni di allenamento. Vuole evitare i ritiri lunghissimi. Per quanto possibile, il gruppo gli riconosce questo, e se si deve fare una concessione la si fa volentieri, sapendo di avere la fortuna di condividere quotidianamente il lavoro con un campione».

Saffioti: «In futuro voglio dare una mano alla mia regione»

Infine, Giovanni Saffioti lancia uno sguardo al futuro: «Il desiderio è conservare la categoria con la Cremonese. A livello personale, mi sento un professionista gratificato, perché partendo dalla Calabria sono riuscito ad arrivare in Serie A. È un sogno raggiunto. Un giorno che non sia molto lontano, mi piacerebbe completare la mia carriera dando una mano alla mia regione e alla mia Reggina. Reggio Calabria è casa mia, lì ho trascorso anni fantastici ricoprendo diversi ruoli, mi sono formato come uomo e professionista».