Seattle, Mondiale per Club, Inter. E la ‘nduja. Apparentemente elementi distanti tra loro , eppure legati da una storia che intreccia calcio, emigrazione, spirito d’impresa e… la ‘nduja. Il tutto passa da Giuseppe Pezzano, imprenditore calabrese nato a Locri e da oltre vent’anni trapiantato negli Stati Uniti.

A ricostruire il filo che lega la Calabria al ritiro nerazzurro è “La Gazzetta dello Sport”, che in un servizio-video racconta come Pezzano sia riuscito a esportare non solo prodotti tipici, ma anche idee. Una su tutte: trasformare la passione per il calcio e per le tradizioni gastronomiche in un’attività radicata nel cuore di Seattle, città in cui l’Inter ha giocato e vinto 2-0 contro il River Plate al Mondiale per Club.

Pezzano è un nome già noto negli ambienti formativi e anche sportivi americani. Dopo aver fondato una scuola calcio che ha lanciato diversi talenti (tra cui Alex Roldan, Jackson Regin e Paul Rothrock, oggi in campo con il Seattle Sounders FC proprio nel torneo Fifa), ha ampliato il proprio raggio d’azione. Prima con EduAssistance, piattaforma a supporto degli studenti stranieri, poi con EduItalia, rete di università e scuole italiane all’estero.

Ma il calcio non è l’unica cosa che ha portato con sé dal Bel Paese alla costa pacifica. C’è anche la ‘nduja, per anni introvabile negli Stati Uniti. «Io che vivo in America, come tanti, possiamo dire anche milioni di italiani, non avevamo questo piacere. Perché la ‘nduja ormai è un piacere. E allora ho detto: signori miei, perché non veniamo con un’azienda autentica a produrre la vera ‘nduja in America?», racconta nel video Pezzano. Così ha pensato bene di importarla, non solo in valigia, ma in produzione, aprendo un’attività che oggi serve panini farciti con il piccante insaccato calabrese. È così – come documentato dalla Rosea – che alcuni calciatori dell’Inter, tra cui Federico Dimarco e Nicolò Barella, si sono ritrovati nella bottega dal sapore tutto calabrese, a pochi passi dal campo di allenamento.

Oggi Pezzano guida anche l’OSA (Olympic Soccer Academy) progetto pensato per mettere in contatto il movimento calcistico italiano con quello americano, maschile e femminile. Un ponte concreto tra due mondi, dove tra una partita e l’altra non manca mai una buona dose di piccantezza tutta calabrese. In campo e nel piatto.