Sfida a Corigliano Rossano per la scelta del prossimo allenatore degli Azzurri. Tra i tanti nomi quello di Ringhio è davanti a tutti ma in ballo c’è anche l’ex coach del Belgio che però è cresciuto e si è formato in Germania
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Di calciatori ad altissimi livelli non è che ne abbia poi sfornati così tanti, le città di Corigliano e Rossano, fuse dal 2018.
Il più famoso è certamente Rino Gattuso da Schiavonea, celebre in tutto il mondo per i successi ottenuti col Milan e con la Nazionale.
Quell’azzurro sembra essere comunque nel destino di “Ringhio”. Il suo nome — in questi giorni — è quello più in auge per il ruolo di commissario tecnico dell’Italia.
Gattuso sarebbe sicuramente una panacea ai mali di quest’Italia, perché porta con sé un bagaglio culturale unico: i valori dello sport in primis. E poi sa bene cosa significhi indossare quella maglia. Virtù e ideali da tramandare a generazioni di calciatori patinati, tutti veline, tatuaggi, riga tra i capelli, risvoltini alle ginocchia, mocassa e vacanze a Ibiza.
Una generazione di “fenomeni” — come abbiamo avuto modo di vedere in questo nefasto inizio giugno maledetto dal dio del pallone — ma all’incontrario.
L’Italia, insomma, ha bisogno di essere messa in riga e chi ha l’onore di vestire l’azzurro deve avere rispetto, impegno e sudore nel Dna. I piagnistei all’Acerbi (magari vai, giochi, sudi, e solo poi piangi) — con Gattuso — non saranno più contemplati, così come non saranno tollerati tutti quelli che passeggiano in campo pensando alle vacanze e non all’importanza — per una nazionale come la nostra che non ci va da due edizioni — di un Mondiale.
Detto di Rino, che non ha alcuna necessità di essere presentato, in queste ultime ore il ruolo di commissario tecnico della nazionale di calcio sembra si stia trasformando in un affare tutto calabrese e per la precisione di Corigliano Rossano, con Gattuso nato a Corigliano e Domenico Tedesco, giovane allenatore di 39 anni, già ct del Belgio, nato all’ospedale Giannettasio di Rossano.
Un derby nel derby, insomma, con a contorno tanti altri nomi in ballo a cui il tanto discusso presidente della Figc, Gravina, starebbe pensando.
Ovviamente la stracittadina che si sta “disputando” a Corigliano Rossano è solo virtuale — sulle carte d’identità — perché mentre Rino è schiavoneoto doc, Tedesco lo è di nome e di fatto, tanto da avere solo impresso sui documenti Rossano quale luogo di nascita, perché ospedale di riferimento del territorio, essendo originario di Bocchigliero con un vissuto — e tanto di cittadinanza — in Germania.
Da queste parti, altrettanto ovviamente, si fa un tifo sfegatato per Gattuso, uno dal cuore grande così, coraggioso e sempre pronto alle “sculacciate” al momento del bisogno. E l’Italia calcistica, in questa situazione ha proprio necessita di un tecnico carismatico che faccia tremare i muri di uno spogliatoio troppo naïf.