L’intervista

«Ora che siamo in ballo per la serie A... balliamo»: Floriano Noto suona la carica del suo Catanzaro verso i playoff

Il patron della società calabrese è intervenuto durante la scorsa puntata del format calcistico di LaC "11 in Campo": «Con Vivarini e Magalini ci siamo dati appuntamento dopo i playoff»

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di Giampaolo Cristofaro
7 maggio 2024
14:45
Floriano Noto
Floriano Noto

«Mentalmente siamo liberi, abbiamo raggiunto un grosso traguardo. Ma come si suol dire: “Ora che siamo in ballo… balliamo”». Esordisce così il patron del Catanzaro Floriano Noto durante la scorsa puntata di 11 in Campo, il format calcistico di LaC Tv, in merito ai playoff che il Catanzaro disputerà partendo in casa in gara secca il prossimo 18 maggio. Ancora non si conosce il nome dell’avversario perché durate l’ultima giornata della stagione regolare del campionato di Serie B, in programma venerdì sera alle 20.30, «può accadere di tutto» anche secondo il presidente giallorosso. «Vedremo un attimo chi affronteremo, vedo un po’ di turbolenza tra sesta, settima e ottava. Io ho la sensazione che alla fine resterà tutto com’è».

«Siamo stati un po’ sfortunati in quest’ultima parte del torneo – ha continuato Noto -, abbiamo perso 4 giocatori importanti. Arrivati a questo punto sarà difficile contro qualsiasi squadra si affronta. Hanno tutte caratteristiche particolari ma non abbiamo paura di nessuno, scenderemo in campo per vincerle tutte».


Poi sull’iniziativa del Governo che vorrebbe imporre un organo di controllo che esautori la Covisoc dal suo compito di monitoraggio su conti delle società sportive: «Il rischio è quello che ci possano essere dei pareri politici invece che prettamente tecnici. Il risvolto della medaglia è che in questi ultimi anni la Covisoc ha lasciato qualche perplessità, ci sono state situazioni sulle iscrizioni (vedi Reggina) border line. È necessario rimodellare la visione di controllo perché altrimenti gli imprenditori seri lasceranno questo settore produttivo. Bisogna capire che il lavoro fiscale-amministrativa deve essere pari alla parte tecnica».

«Le società di proprietà straniera hanno un po’ scombussolato le cose. Se ci facciamo caso le ultime sei squadre di Serie A sono di proprietà italiana, gestite da gruppi storici, è sono costrette ad alzare bandiera bianca», ha continuato Noto.

Lecco e Feralpisalò, salite in serie cadetta lo scorso anno insieme a Catanzaro e Reggiana, sono già retrocesse. Su ciò il presidente del Catanzaro ha detto: «Io credo che sia giusto strutturarsi bene prima con l’organizzazione, applico questa idea anche nel mio lavoro d’imprenditore. Poi nel calcio può succedere, puoi avere la società più solida possibile e l’attaccante più forte di tutti ma alla fine retrocedi».

Si parla già di mercato, soprattutto per quanto riguarda mister Vivarini e anche il ds Magalini. Noto ci tiene a precisare: «Noi ci siamo dati appuntamento dopo i playoff, sono entrambe persone molto serie. Poi tutto può accadere ma non vedo grandi turbolenze».

Il Cosenza ha raggiunto la salvezza, quindi il prossimo anno, con certezza, se il Catanzaro non dovesse andare avanti nei playoff, ci saranno almeno due squadre calabresi in B. «Non sento il presidente Guarascio dal derby di Cosenza. Non è capitato sia chiaro».

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