Nel Palazzo della Provincia la XII edizione dell’evento. Insignito del riconoscimento il tecnico del Chelsea, attuale campione del mondo.Il premio giornalistico "Emanuele Giacoia" a Carlo Verna
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Ha indossato il vestito da sera, quello più elegante, la città di Catanzaro che ieri ha fatto da teatro alla XII edizione del Premio Sportivo Internazionale "Nicola Ceravolo". L'annuale evento si è svolto nel Palazzo della Provincia, all'interno della moderna e suggestiva sala delle Culture. Uno dei più longevi e prestigiosi appuntamenti sportivi della Calabria in onore dello storico presidente del Catanzaro Calcio, nei gloriosi anni della Serie A. Organizzatore e ideatore della kermesse è il giornalista Maurizio Insardà che da dodici edizioni, appunto, tiene alto il nome del Premio e della Calabria calcistica.
Premiato il campione del mondo
Anche quest'anno l'ospite è di livello mondiale e si tratta di Enzo Maresca, attuale allenatore del Chelsea e campione del mondo in carica per aver vinto la prima edizione in assoluto del Mondiale per Club che si è svolto negli Stati Uniti questa estate. Un parterre di indiscusso rilievo ha arricchito la presenza del tecnico italiano che mantiene alto il livello degli ospiti del Premio, consegnato già a personaggi come Claudio Ranieri, Marcello Lippi, Fabio Capello, Antonio Conte, Cesare Prandelli, Javier Zanetti, Carlo Ancelotti, Luciano Spalletti, Roberto Mancini, Andrea Barzagli e Roberto De Zerbi.
Una platea di altissimo spessore e con figure di spicco come (tra le altre) Riccardo Giacoia, figlio di Emanuele a cui è dedicato il Premio Giornalistico, e Italo Cucci (in collegamento) ovvero uno dei più importanti giornalisti italiani.
Le parole di Maresca
Tanto l'orgoglio e tanta la soddisfazione da parte dello stesso Maresca per essere stato insignito di un Premio così significativo: «Innanzitutto è per me un orgoglio essere qui ed essere premiato con un premio così significativo e importante come lo è questo del Nicola Ceravolo».
Il tecnico ha poi risposto alle domande della giornalista Marica Giannini (che ha moderato l'evento), di Maurizio Insardà e di Carlo Verna: «Diciamo che è successo tutto molto in fretta, basti pensare che fino a qualche anno fa allenavo la seconda squadra del Manchester City e dire che me lo aspettavo sarebbe falso. Quanto alla differenza tra l'Italia e l'estero, posso dire che in Italia c'è ancora una tendenza conservatrice, nel senso che fa fatica a cambiare. Nel nostro paese preferiamo sempre l'esperienza, mentre all'estero si va più verso la gioventù e l'energia, e questa è una tendenza che facciamo fatica a fare nostra».
Nel corso della serata, il tecnico dei blues non poteva sottrarsi alla domanda inerente un episodio diventato indelebile nella storia del calcio italiano e, più nello specifico, in quella dei derby della Mole tra Torino e Juventus. Ancora vivo il ricordo della famosa esultanza con le corna, ma ecco cosa risponde l'ex centrocampista: «Diciamo che quella delle corna è stata una reazione istintiva che non voleva minimamente offendere nessuno, inoltre sono passati più di vent'anni e avevo ancora i capelli lunghi. Proprio qualche giorno fa parlavo con Ciro Ferrara, all'epoca difensore della Juventus, e mi prendeva in giro proprio su quel gol. A parte questo, però, ho avuto anche la fortuna di fare un gol in Supercoppa e due in Europa League, ma non se li ricorda nessuno».
I promotori del suo calcio
Una filosofia propositiva e volta al bel gioco quella di Maresca, figlia di chi lo ha ispirato. Ecco allora i suoi modelli da allenatore, con una battuta anche sul suo giocatore più forte: «Come allenatore penso sia Guardiola perchè lo ricordo da quando io giocavo in Spagna, mentre come calciatore sono più pro Messi che Cristiano Ronaldo. Quanto all'allenatore italiano, credo che da Carlo Ancelotti ci sia tanto da imparare, mentre per quel che riguarda l'allenatore che attualmente allena in Italia, mi piace molto Gasperini».
I premiati
Non solo Maresca, perché durante la serata si è svolta anche la seconda edizione del Premio Giornalistico "Emanuele Giacoia", ideato anch'esso da Maurizio Insardà e dedicato alla memoria di una delle voci della televisione sportiva italiana. Per l'occasione è stato insignito del riconoscimento Carlo Verna, ex presidente nazionale dell'Ordine dei Giornalisti.
Il Premio, come detto, è ideato per ricordare lo storico presidente del Catanzaro e, in un certo senso, anche il club giallorosso è stato protagonista dell'evento, con Insardà che non dimentica neanche questo piccolo dettaglio. Come ogni anno, infatti, viene premiato anche un giocatore come simbolo del club e, quest'anno, a essere insignito è stato Nicolò Brighenti, esperto difensore che quest'anno è alla sua quarta stagione in giallorosso. Una serata di gran galà, dalle personalità di spicco e mette al centro dello sport la Calabria.