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Serie D, la nuova sfida di Renato Mancini alla guida del San Luca: «Ci vorrà tanto lavoro, cuore e dedizione»

VIDEO | La carriera da calciatore, il triplete alla guida del Sersale, poi quello a Locri. Oggi il tecnico di Nocera Terinese è chiamato a risollevare le sorti della squadra giallorossa verso una salvezza complicata 

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di Tonino Raco
16 dicembre 2023
09:30

Per 21 anni calciatore, da difensore ha infatti vestito, tra le altre, le maglie di Catanzaro, Vibonese, Trapani e Juve Stabia. Da più di dieci uno stimatissimo allenatore che oggi guida i colori giallorossi del San Luca in Serie D, il nome è quello di Renato Mancini. Il tecnico di Nocera Terinese può vantare diversi successi alla guida dei dilettanti. Indelebile il triplete con il Sersale, realizzato vincendo in una stagione il campionato di Eccellenza, la Coppa Italia Dilettanti e la Supercoppa della Calabria. Triplo successo bissato nella stagione 2021-2022 con il Locri, squadra che Mancini ha poi portato fino al secondo posto in Serie D alle spalle del Catania.

«Ogni anno ti lascia qualcosa, che sia positivo o negativo è fondamentale per la crescita; tanto per un allenatore quanto per un calciatore. I ricordi li conservo tutti, ma al tempo stesso guardo al presente e a quelli che sono i nuovi obiettivi» ha commentato il tecnico. L’attuale stagione è cominciata per Mancini sulla panchina del Vado, in Liguria, esperienza terminata anzitempo (dopo appena tre giornate ndr) per divergenza di vedute con la società. Tornato in Calabria il tecnico ha voglia di rilanciarsi con la motivazione e l’ambizione di sempre e di rilanciare il San Luca verso una salvezza che oggi pare complicata.


«Ho accettato la sfida e l’ho fatto volentieri, consapevole delle difficoltà ma anche del lavoro e dell’esperienza che porto, della voglia di dare il mio contributo per aiutare la squadra. Ci vorrà tanto lavoro, cuore e dedizione. È una squadra che bisognerà senz’altro rafforzare con nuovi innesti, che siano di esperienza e funzionali, anche perché abbiamo una rosa striminzita. Però ho a che fare con ragazzi disponibili e che cercano di dare il massimo. È un campionato, quello di quest’anno, che è livellato più verso il basso che verso l’alto, fatta eccezione per quattro o cinque squadre. Credo - ha concluso - che con costanza di risultati si possa risalire la china».

 

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