Il predestinato

Tennis, Jannik Sinner da promessa dello sci alla prima vittoria in uno slam agli Australian Open

La storia e i successi del giovane fuoriclasse altoatesino, trascinatore dell'Italia nella marcia trionfale in Coppa Davis e primo azzurro di sempre nel maschile a conquistare il torneo di Melbourne 

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di Francesco Oliverio
29 gennaio 2024
07:52

Alle 13.15 è crollato a terra stremato e felice sul greenset della Rod Laver Arena. Jannik Sinner ha appena battuto in rimonta, sotto di due set nella sua prima finale agli Australian Open il russo Daniil Medvedev. È il quarto successo consecutivo negli scontri diretti con il numero 3 del ranking Atp su dieci disputati. Una vittoria storica per il tennis italiano che arriva quasi 48 anni dopo la vittoria di Adriano Panatta al Roland Garros. L’”Ascenzietto” nel 1976, anno magico per il tennis italiano, conquistò il double Coppa Davis e vittoria a Parigi. È successo di nuovo con Sinner, eroe nella storica vittoria in Coppa Davis a Malaga, che ha fatto esplodere di gioia un’intera nazione a mezzogiorno in una domenica di gennaio con il successo agli Australian Open

Sinner, da promessa dello sci alla scelta del tennis

Il nuovo fenomeno del tennis mondiale di Sesto Pusteria, nasce a San Candido il 16 agosto del 2001. A 4 anni inforca gli sci, la sua prima passione, attratto dalle piste di casa sulle Dolomiti. A 10 è più di una promessa nello Slalom Speciale con l’hobby per il tennis. A 13 anni, in piena adolescenza, Jannik dopo le prime delusioni sulla neve comincia ad impugnare con più frequenza la racchetta. Allenamenti e partite sotto lo sguardo vigile dei sui primi maestri Heribert Mayr e Andrea Spizzica. Sono loro a segnalarlo a Massimo Sartori, storico coach di Andreas Seppi. Jannik, in possesso di un rovescio fuori dal comune, supera il 'provino' e viene affidato al Tennis Centre del 'guru' Riccardo Piatti, già allenatore - tra gli altri - di Ivan Ljubicic e Richard Gasquet. Nell'estate del 2015 si trasferisce a Bordighera, seguito da Piatti, Andrea Volpini e Cristian Brandi.


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Dal debutto nel circuito alla prima vittoria da professionista

Nel 2015 il debutto nel circuito al Futures Croatia F4 e due anni dopo, nel 2017 arrivano i primi titoli importanti a livello juniores (il Grade 4 sul cemento del Qatar ITF Open e sulla terra rossa catalana della Sanchez-Casal Junior Cup). La prima vittoria nel tabellone principale di un torneo professionistico arriva il 31 gennaio del 2018, a 16 anni e 5 mesi, a Sharm el-Sheikh. Il 12 febbraio entra nella classifica mondiale, alla posizione 1592. Ma ci resta poco: accumula punti su punti e chiude l'anno da numero 551.

Nel 2019 la prima vittoria in un Challenger... e Next Gen

Il 24 febbraio del 2019 vince il Challenger 80 di Bergamo, battendo in finale Roberto Marcora (6-3, 6-1). È il più giovane italiano a riuscirci. Si ripete ai Futures M25 di Trento e Santa Margherita di Pula allungando a 16 la striscia di vittorie consecutive. Una sequenza interrotta il 2 aprile al primo turno di Alicante, sconfitto in tre set dal 15enne Carlos Alcaraz. Nello stesso anno fa il suo esordio agli Internazionali d’Italia di Roma, grazie ad un wild, ed ottiene la sua prima vittoria in un Master 1000 contro Jhonson. Nel secondo turno esce con Tsitsipas. Un anno da incorniciare che si conclude con la conquista delle Next Gen ATP Finals e il 78esimo posto nella classifica Atp.

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Il primo titolo Atp 

Il 14 novembre del 2020 vince al tie-break contro Vasek Pospisil conquistando il torneo Atp250 di Sofia e diventando il più giovane (a 19 anni, due mesi e 29 giorni) dei 26 tennisti italiani ad aver conquistato un titolo ATP nell'era Open. Due giorni più tardi entra nella top 40 della classifica mondiale, in 37esima posizione.

Nel 2021: Top Ten e Atp Finals

Il 1° novembre occupa la nona posizione del ranking, in lotta per l'ultimo posto che qualifica alle Finals di Torino: i ko subiti a Parigi da Alcaraz e a Stoccolma da Andy Murray lo escludono dalla corsa, ma partecipa ai Masters da prima riserva e subentra a Matteo Berrettini, out per infortunio nel primo match contro Zverev. Al debutto Sinner supera Hurkacz con un doppio 6-2 e nel suo secondo match - quando è già fuori dai giochi - viene battuto dalla sua 'bestia nera' Medvedev.

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Nel 2023 la prima semifinale a Wimbledon

La prima semifinale Slam in carriera arriva a Wimbledon il 14 luglio del 2023 contro Novak Djokovic. Per Sinner è una dura lezione dal “Maestro” serbo: 3-0. «Una vittoria che serve per crescere», ha raccontato qualche giorno dopo aver battuto il numero uno del ranking in semifinale a Melbourne. 

Il primo 1000 non si scorda mai

Arriva in Canada per Sinner il primo sigillo in un Master 1000. A Toronto s’impone nel suo primo derby con Berrettini, ha la meglio su Monfils ai quarti e Paul in semifinale, dominando nell'ultimo atto contro l'amico-rivale Alex de Minaur. Un titolo che gli vale il suo best ranking: 6°

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Il trionfo a Pechino e il quarto posto in classifica

Sinner è protagonista di un altro percorso netto all’Atp500 di Pechino. Elimina Daniel Evans, Yoshihito Nishioka, Grigor Dimitrov e in semifinale supera per la quarta volta Carlos Alcaraz con una 'lezione' di tennis al numero 2 del mondo, liquidato in due set (7-6, 6-1). In finale batte per la prima volta Medveded e sale al n°4 del mondo, eguagliando il ranking di Adriano Panatta come miglior azzurro di sempre

Vienna, Atp Finals e Coppa Davis

La fine del 2023 è un crescendo per Jannik Sinner che prima conquista l’Atp500 di Vienna, battendo nuovamente in finale Medvedev. Ma è a Torino all'Atp Finals che il fenomeno Sinner esplode definitivamente. Il tennista azzurro batte Tsitsipas, Djokovic e Rune nei round robin, in semifinale Medvedev prima di perdere in finale con il numero uno del ranking Atp. L’apoteosi della stagione di Jannik Sinner (e dell’Italia) arriva a Malaga nella Final Eight di Coppa Davis. Rimedia al match di uno sfortunato Musetti rimontando l'Olanda in coppia con Sonego e ritrova ancora Djokovic in semifinale. Annulla tre match point, prima di eliminare la Serbia in doppio insieme a Sonego. In finale con l’Australia chiude la sfida, dopo la vittoria di Arnaldi, battendo De Minaur e riportando l’Insalatiera 47 anni dopo la vittoria in Cile. Il resto è storia con negli occhi la rimonta su Medvedev a Melbourne e la prima vittoria in uno slam agli Australian Open.

 

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