Troppo buono

Il Var del tennis che può chiedere solo chi è in campo. E Sinner “bravo ragazzo” non l’ha fatto: ecco perché ha perso a Montecarlo

Un clamoroso errore arbitrale ha condizionato la semifinale vinta da Tsitsipas. Ma sulla terra rossa tocca al giocatore contestare il giudice di sedia e chiedere una verifica del segno lasciato dalla pallina

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di Francesco Oliverio
14 aprile 2024
11:25

L’immagine della pallina fuori sul secondo servizio del greco Stefanos Tsitsipas sul 3-1 (30-40) del terzo set nella semifinale del Montecarlo Masters1000 contro il numero due Mondo Jannik Sinner è diventata virale mentre la partita era ancora in corso. Il doppio fallo del greco avrebbe aperto scenari diversi con Sinner sul 4-1 e a soli due game dalla finale sul centrale del Montecarlo Country Club. 

La sconfitta dell’azzurro (la seconda su 27 incontri da inizio 2024) non ha fatto altro che fare esplodere la polemica sull’occhio di falco (Hawk-Eye), la tecnologia abbinata al tennis, introdotta nel 2006 e non presente nei tornei sulla terra rossa. Una scelta del governo mondiale del tennis spiegata in maniera semplicistica: la pallina cadendo a terra lascia il segno, al contrario di altre superfici, basandosi sull’Occhio di falco dei giudici e la decisione dell’arbitro di sedia. Una tecnologia mutuata dal Tmo del rugby (2003) e Istant replay nel basket (2004), anticipando di molti anni quello del Var nel calcio, arrivato solo nel 2016, ma che è stato anticipato dalla goal line tecnology (segnala se il pallone ha superato la linea di porta).


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La “svista” dell’arbitro francese Aurelie Tourte, una delle migliori del circuito Atp, ha scatenato uno tsunami ma il campione 22enne altoatesino aveva la possibilità di fermare il gioco e far controllare il segno. Non l’ha fatto facendo proseguire il gioco con Tsitsipas che è riuscito a evitare il break portandosi sul 4-2, in un match che si è chiuso con i problemi muscolari dell’altoatesino e la vittoria del greco. Sinner ha dimostrato anche di essere un campione fuori dal campo non alimentando polemiche nella conferenza post gara. «So che avrei potuto fermare la partita ma non è compito mio, è compito dell'arbitro. La sua posizione era molto favorevole perché era la linea più semplice».

L’assenza dell’Hawk Eye nei tornei sulla terra rossa, compreso lo Slam parigino del Roland Garros, da ieri è al centro di discussione anche tra chi governa il mondo del tennis mondiale. La “svista” arbitrale che ha condannato Sinner non è la prima, ma di certo da ieri è la più famosa, ora c’è la possibilità di prendere una decisione: l’occhio di falco va introdotto anche sulla terra rossa, per evitare nuovi “errori”. I tornei in terra spagnola (Barcellona e Madrid), gli Internazionali d’Italia a Roma, il Roland Garros e, soprattutto il torneo olimpico di Parigi 2024 hanno bisogno di certezze: partendo dall’utilizzo dell’Occhio di falco.

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