Un sogno che diventa realtà. Acqua, sabbia e sudore in un prova per super-atleti con l’obiettivo di conquistare la medaglia più preziosa: quella di Ironman. C’è riuscito Giovanni Friio, 31 anni, di San Giovanni in Fiore, laureato in Scienze Giuridiche e Scienze Motorie, che ha portato a termine una delle gare più dure al mondo: l’Ironman Italy Emilia-Romagna.

Una gara di Triathlon durissima che prevedeva 3.8 km di nuoto, 180 km in bicicletta e 42.2 km di corsa, completati con cuore e determinazione. Dopo un anno di allenamenti intensi e sacrifici, l’atleta florense, col pettorale 2118, ha coronato il sogno di diventare Ironman. In una gara, che ha richiamato oltre 6mila atleti, l’unico calabrese a partecipare nello scorso fine settimana all’Ironman Italy Emilia-Romagna a Cervia

La gioia di Giovanni Friio dopo aver concluso la gara
La gioia di Giovanni Friio dopo aver concluso la gara

Friio: «Un anno fa ho una promessa, oggi l’ho mantenuta»

«Un anno fa ho fatto una promessa. Oggi posso dire di averla mantenuta». È quanto scrive si Instagram Giovanni Friio poche dopo aver realizzato il sogno della sua vita: diventare un ironman. «Ho passato un anno a faticare, a sacrificarmi, a passare ore infinite da solo. In quel silenzio ho scavato a fondo e ho trovato una nuova fiamma. Quel famoso muro, quella sofferenza che tanti raccontano, era l’unico vero traguardo: non scavalcarlo, ma attraversarlo. Ringrazio me stesso di un anno fa, che ha avuto la visione, e quello di oggi, che non ha mai smesso di crederci. Ringrazio i miei amici e la mia famiglia: mi avete sostenuto come se fosse – continua Friio - anche la vostra gara, e senza di voi non sarebbe stato lo stesso successo. Un grazie speciale a Giuseppe, che mi ha accompagnato nel momento più duro, quando dentro di me combattevo una battaglia che fuori non si vedeva. E a Mattia, che con umiltà e professionalità ha saputo immortalare questo epilogo indimenticabile».

Una fatica e una gioia immensa per il super-atleta calabrese che guarda già al futuro: «Oggi faccio pace con me stesso. Perché concludere un Ironman non è mai scontato, e il tempo che ho realizzato rimane straordinario. Conoscendomi so che tornerò con qualcosa di ancora più grande. Ma adesso, con la consapevolezza di un atleta più maturo, mi concedo il lusso di fermarmi. Di godermi ciò che ho fatto, ciò che sono diventato, e a mente fredda decidere su cosa investire le mie energie. Questa non è la fine. È solo l’inizio di qualcosa di ancora più grande. Chiamatemi IronJohn!»