Un nuovo capitolo da scrivere e una nuova stagione da programmare. È in costruzione il Catanzaro che affronterà il prossimo campionato di Serie B 2025/26 dopo i due play off consecutivi. Fermento e attesa, soprattutto dopo il cambio di panchina con Alberto Aquilani che ha raccolto il testimone lasciato da mister Caserta. Insomma, sicuramente tanta carne al fuoco in casa giallorossa e di questo se ne è parlato nell'ultima puntata stagionale di 11 in Campo, format di LaC TV e condotto da Maurizio Insardà e visibile ogni lunedì sul canale 11 del digitale terrestre. Ospite dell'ultimo appuntamento stagionale il presidente del club catanzarese, Floriano Noto.

Noto e il nuovo corso del Catanzaro

Inutile dire che l'argomento caldo in casa Catanzaro è il cambio di allenatore con l'arrivo di Aquilani dopo il saluto a Caserta. Proprio il presidente Noto parte dal divorzio sportivo con il suo ormai ex tecnico: «Diciamo che non c'è mai stata una trattativa vera e propria, e dunque un discorso economico, dal momento che era programmato un rinnovo automatico nel caso in cui avessimo raggiunto i play off. Così è stato e dunque credo che era anche giusto il prolungamento, ma Caserta ha preso un'altra decisione forse per non affrontare un altro anno dal momento che la piazza giallorossa, sottolineo non tutti ma buona parte di tifosi, non lo hanno mai approvato totalmente, probabilmente anche per il suo passato al Cosenza. In ogni caso noi non abbiamo mai avuto questo problema e di fatti eravamo totalmente aperti al rinnovo».


Di seguito la scelta di Aquilani: «Sotto l'aspetto tattico era uno dei profili ideali dal momento che rispecchiava anche il DNA dei ragazzi. Caserta inizialmente ha un po' sofferto perché stava cercando di imprimere il suo tipo di DNA, poi però si è adeguato a quello dell'organico. Da questo punto di vista dunque c'erano 3-4 profili ma noi ci siamo subito fermati ad Alberto Aquilani, con quest'ultimo che è venuto con grande entusiasmo e voglia».

La questione debiti 


A tenere banco è anche il debito di circa due milioni del campionato di Serie B che potrebbe causare diverse implicazioni e riguardante anche mancanze di pagamenti. Ciò andrebbe a toccare anche la gestione delle società: «Ho sentito alcuni colleghi - continua Noto - ci sono società in mano a fondi e altre in mano alle classiche proprietà dove l'aspetto economico è molto rilevante. Probabilmente ridurremo tutti un po' il budget. Con il presidente della Lega faremo una riunione stimolata da me per cercare di fare il punto della situazione. Di certo è molto più difficile far quadrare i conti».


Anche in merito a questa situazione (ma non direttamente collegabile) il patron giallorosso pensa a un ampliamento societario aprendo le porte a chiunque fosse interessato: «C'è l'obiettivo di rafforzare la società con capitali nuovi, dunque siamo aperti a nuovi ingressi e se c'è da mettersi da parte potrei anche farlo. La Serie B, così come l'intero sistema calcio, porta sempre delle perdite che possono essere sostenibili per due, tre, quattro anni, ma poi diventa poco sostenibile e anche difficile».

Il punto di Nicola Binda

Una piccola parentesi poi da parte di Nicola Binda, giornalista de La Gazzetta dello Sport, sullo spareggio play out tra Sampdoria e Salernitana che ha decretato la retrocessione dei campani ma non senza polemiche: «La Salernitana non ha giocato la doppia sfida play out con la testa giusta e con la tifoseria che non ha accettato il verdetto del campo, perché in due partite la Sampdoria ha meritato la salvezza. Non credo ai complotti ma penso che tutto sia stato deciso sul campo. La Salernitana inoltre invece di preparare al meglio questo doppio appuntamento, nell'ultimo mese ha pensato prevalentemente a fare ricorsi e a fare polemica».


Un altro campionato entusiasmante e molto equilibrato e che conferma la grande crescita del campionato cadetto: «La Serie B, in un certo senso, è sempre più vicina alla Serie A dal momento che le squadre più ricche sono quelle che si giocano sempre la promozione e secondo me sarà difficile per le piccole città di provincia concorrere per il salto di categoria. Inoltre la Serie B mantiene viva la sua identità di campionato difficile e chi sbaglia strategia dall'inizio rischia la retrocessione come insegna il caso Salernitana che ha sbagliato diverse cose».

Le future protagoniste

Una parziale panoramica, infine, sulle possibili protagoniste del prossimo campionato anche se c'è un mercato di mezzo che potrebbe mischiare le carte un tavola: «A mio avviso il Palermo parte un gradino sopra gli altri, almeno per come si sta muovendo attualmente, dunque lo vedrei come favorito. Tra quelle che possono tallonarlo ci potrebbe essere il Venezia mentre per lo Spezia sarà difficile ripetersi. Sono curioso di vedere la Sampdoria e se ha imparato la lezione dopo quest'anno».