A deciderlo il Tribunale del Riesame di Catanzaro. Nei giorni scorsi erano stati scarcerati anche Giuseppe Galati e Giuseppe Pugliese
Argomento: QUINTA - Pagina 3
Dopo le vicende rese note dall’inchiesta “Quinta Bolgia” i commissari dovranno stabilire se ci siano state infiltrazioni della criminalità organizzata nell’azienda sanitaria
Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Catanzaro dopo che l'ipotesi di reato è passata da abuso d'ufficio e tentato abuso d'ufficio
Giuseppe Pugliese colpito da un'ordinanza di aggravamento della misura cautelare. Dopo l’arresto ha avuto contatti con il suo legale e con il fratello per definire la strategia difensiva mentre non avrebbe potuto avere contatti con l’esterno
VIDEO | Una delibera per acquistare nuovi mezzi del 118 e il ricorso a privati solo attingendo af una white list. È quanto deciso dal direttore generale dell’Asp del capoluogo di Regione Giuseppe Giuliano in seguito all’inchiesta ciclone
Al politico viene contestato di essere stato l’anello di congiunzione tra Pietro Putrino, legato alla cosca Iannazzo, e i vertici dell’Asp per penetrare nel sistema di gestione delle ambulanze
L'analisi del direttore di lacnews24.it sull'operazione che ha accertato la presenza delle cosche nell’Azienda sanitaria provinciale catanzarese
In una nota l’organizzazione sindacale stigmatizza: «quella venuta a galla è una vicenda che rientra all'interno di quello spazio opaco tra legale e illegale e che sconvolge e affonda il bisturi nella piaga del male più devastante per la Calabria: la commistione tra uomini della politica delle istituzioni della imprenditoria e della ndrangheta»
L’inchiesta della Guardia di Finanza dimostra come i funzionari Asp venivano corrotti e rilasciavano la documentazione necessaria all’esercizio del servizio senza alcuna ispezione
Questo il tema della puntata odierna della trasmissione condotta da Pasquale Motta. Alle 15 su LaC Tv
Ecco come le cosche erano entrate mani e piedi nell’Azienda sanitaria provinciale. Rivelatrici le intercettazioni. Un potere esercitato anche grazie all’influente compiacenza di Pino Galati
Il mantenimento di detenuti e latitanti e il ruolo svolto dall’imprenditore considerato la “banca” al quale gli esponenti di spicco del clan affidavano i proventi di natura illecita
Il dominio dei “cassamortari” era noto da tempo. Le potenti imprese funebri avevano la forza dell’intimidazione ma anche quella dei buoni uffici in politica, nella burocrazia e negli uffici dello Stato. Il business si era arricchito con il nolo delle ambulanze. Un paradosso: l’Asp noleggiava i mezzi perché i propri erano usurati e loro fornivano il servizio con mezzi fatiscenti
L’allarme dell’allora dirigente facente funzioni dell’ospedale di Lamezia Tomaino, minacciato di morte per aver tentato di scombinare gli affari dei Putrino
Il personale dell’ospedale incaricato dalla ditta di pompe funebri di avvisare quando un paziente stava per morire. Il pentito: «Venivano corrisposte somme di denaro allorquando gli facevano prendere il morto…»