Le rivelazioni di Pierluigi Terrazzano nel processo Reset, per «pulirsi la coscienza» dopo aver accusato tante persone «ingiustamente». Cinque collaboratori di giustizia avrebbero risieduto per anni nella stessa località protetta e avrebbero continuato a commettere reati
Il collaboratore di giustizia, nel corso del lungo esame e controesame, fornisce il movente sul delitto avvenuto nel settembre del 2011 a Città 2000. Gli avvocati lo hanno incalzato sui rapporti con altri ex criminali
Per l’ex collaboratore di giustizia Terrazzano i cinque si sarebbero visti e avrebbero anche commesso reati. Le difese chiedono di sentirlo per chiarire il contenuto della sua denuncia
Secondo la Corte la mancanza di documentazione adeguata ha reso inammissibile la richiesta avanzata dalle difese. Il rito abbreviato proseguirà ormai con lo stesso giudice che aveva presieduto l'udienza preliminare
I legali in subbuglio dopo l'avvio di Reset che la pianta organica del tribunale cittadino non riesce a reggere in quanto già in difficoltà per via di un numero di giudici insufficienti a gestire la mole di lavoro
Il collaboratore di giustizia, esecutore materiale dell'omicidio di Luca Bruni nel 2012, ha parlato delle dinamiche interne dell'organizzazione riferendo anche di un summit con Ettore Lanzino, Michele Bruni e Franco Presta
Il collaboratore di giustizia ha raccontato in aula come era organizzata l'attività di spaccio a Cosenza: «C'erano due settori, italiani e "zingari". I rapporti tra noi erano tranquilli, nessuno voleva calpestare l'altro gruppo»
Chiusa la prima parte dell'istruttoria dibattimentale, i pubblici ministeri Valerio e Cubellotti si dedicheranno agli ex mafiosi che hanno inteso "saltare il fosso", passando dalla parte dello Stato. Si inizierà con Celestino Abbruzzese
Francesco Luigi Branda lascia il Palazzo di Giustizia e approda in Cassazione. I vertici corrono ai ripari attingendo dalle altre sezioni. Al penale arriverà un nuovo magistrato che dovrà colmare in parte la carenza d'organico
La Suprema Corte ha annullato con rinvio la decisione del Tdl sull’accusa di scambio elettorale politico-mafioso e chiede di «rivalutare tutto il compendio probatorio»
L'approfondimento dibattimentale questa volta ha riguardato il presunto clan nomade di via Popilia e i suoi molteplici interessi nel traffico di sostanze stupefacenti
Quando conversa con Piromallo, ovvero il 14 maggio del 2020, i presunti mafiosi della Valle dell'Esaro erano in carcere da oltre tre mesi per l'operazione contro il narcotraffico, per la quale sono stati condannati in primo grado