La cerimonia

Laurea a Giulia Cecchettin: ai familiari della ragazza uccisa il diploma e la corona di alloro

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di Redazione
3 febbraio 2024
07:54

Lungo applauso nell'aula magna dell'Università di Padova: presenti il padre della 22enne, la sorella e il fratello, il ministro Bernini e il sottosegretario Frassinetti

Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo uccisa a coltellate l'11 novembre scorso dall'ex fidanzato, ha ottenuto ieri dall'Università di Padova la laurea alla memoria in Ingegneria biomedica. Quando avvenne l'omicidio, la giovane aveva già completato la tesi, ed era prossima alla discussione di laurea.

Alla cerimonia, nell'aula magna del Bo, hanno preso parte i familiari della ragazza - il padre Gino, la sorella Elena e il fratello Davide - insieme al ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la rettrice Daniela Mapelli, il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione Gaudenzio Meneghesso e la relatrice della tesi di laurea di Giulia, Silvia Todros. Hanno voluto ricordare la figura di Giulia la sorella Elena e la sua più cara amica, Giulia Zecchin.


«Hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze, nella mia per prima. Sarai sempre nel cuore di chi ti ha amato e conosciuto, e sarai sempre nel nostro cuore», ha detto Gino Cecchettin, intervenendo alla cerimonia. 

«Visto l'art 26 delle carriere degli studenti sul conferimento dei titoli di laurea ala memoria, vista la deliberazione del senato accademico del 12 dicembre 2023, conferiamo a Giulia Cecchettin, nata a Padova il 5 maggio del 2001, la laurea in ingegneria biomedica, e con questo rilasciamo il diploma. Congratulazioni Giulia». Con queste parole la rettrice di Padova Daniela Mapelli ha conferito la laurea alla memoria a Giulia Cecchettin. Un lungo applauso, con tutto il pubblico nell'aula magna del Bo ed il senato Accademico in piedi, ha accompagnato la consegna del diploma e di una corona di alloro ai familiari di Giulia

«Questa è la giornata delle emozioni»: lo ha detto la ministra dell'Università e ricerca, Anna Maria Bernini. Per la ministra si tratta di «un atto dovuto», poiché quelli del femminicidio sono temi «che non hanno un colore politico ma ci uniscono tutti». «Ognuno di noi deve fare qualcosa - ha aggiunto -. Non esiste l'indifferenza, perché è un insulto a Giulia». Bernini ha concluso sottolineando che «ascoltare è la prima forma di comunicazione: capire che un no deve essere rispettato. Il femminicidio non è una questione delle donne».

«Sono qui oggi per rendere omaggio a Giulia e al suo intero percorso di studi. Festeggiare Giulia e la sua laurea è anche un modo per celebrare la sua vita, quella di una giovane donna determinata a costruire il proprio futuro. L'importanza dell'educazione alle relazioni ed al rispetto della vita saranno sempre più presenti nell'esperienza scolastica di ogni studente»: così il sottosegretario all'Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti dopo aver partecipato alla cerimonia.

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