La neve imbianca Corigliano Rossano: chiuse le strade montane
La neve ha invaso anche le strade montane del comune di Corigliano Rossano. Da qui la decisione del sindaco, Flavio Stasi, di chiuderle. Lo ha annunciato lui stesso sui suoi profili social, postando un video dei sopralluoghi effettuati. «Siamo appena rientrati», scrive Stasi.
«Al bivio tra la Provinciale e Bonia abbiamo trovato i nostri addetti che stavano lavorando dall'alba per liberare le strade, mentre riprendeva a nevicare - spiega il primo cittadino -. Abbiamo provato a scortare Enel per ripristinare l'energia, ma non è stato possibile. Al momento ci risultano senza energia Baraccone, Simonetti, Bonia, Zagaria. Da Piana Caruso e Ceradonna in poi, verso Monte, si registrano continue cadute di rami ed alberi appesantiti dalla neve. Noi al ritorno ne abbiamo trovati numerosi che all'andata non c'erano, per farvi capire la difficoltà e la pericolosità della situazione».
Da qui la decisione di procedere alla chiusura delle strade: «Sto per emanare, a prescindere dalle competenze, una ordinanza di divieto di transito per tutte le strade montane di queste aree, al di fuori dei mezzi di emergenza, fino a cessata esigenza. Domattina all'alba i mezzi comunali ripartiranno per continuare il lavoro di viabilità, ed abbiamo chiesto alla Provincia di fare altrettanto, scortando Enel per la riparazione delle reti». Resta attivo il Coc.
Sequestrati i due impianti di depurazione comunali di Belvedere Spinello, su disposizione del Gip del Tribunale di Crotone, a seguito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica pitagorica. L’operazione è frutto di complesse indagini condotte dai militari dell’Arma, con il supporto tecnico dell’Arpacal di Crotone, che hanno accertato la fuoriuscita di acque reflue urbane non trattate dai depuratori non funzionanti. Le acque contaminate si sarebbero riversate nel fiume Neto, provocando sversamenti maleodoranti e potenziali rischi per la salute pubblica.
Le immagini dell'operazione della Guardia di Finanza che ha portato alla confisca di beni per 1,6 milioni di euro nei confronti di un uomo ritenuto vicino al clan Accorinti di Briatico che deve scontare una condanna a 4 anni e 6 mesi