Sempre più vicini, sempre più lontani. A meno di venti giorni dal referendum gli abitanti di Cosenza, Rende e Castrolibero continuano a interrogarsi sul futuro dei loro comuni. Nel viaggio intrapreso tra la gente per ascoltare le opinioni sulla fusione, gli adulti hanno espresso idee nette e differenti. 

Città unica, adulti polarizzati

Per il prossimo referendum, previsto per il primo di dicembre, gli abitanti di Cosenza, Rende e Castrolibero saranno chiamati ad esprimere la propria opinione in merito alla fusione dei tre comuni. E se fra i giovani le opinioni erano diverse con una certa tendenza ad acquisire informazioni, tra gli adulti c'è molta più polarizzazione. «Penso che andrò verso il sì perché ci sta che i tre comuni prendano il meglio l'uno dall'altro», ci dice chi si spinge verso un voto positivo, mentre chi avalla le ragioni del no le porta su più piani. Soprattutto dalle zone di Castrolibero: «Il nostro comune è sempre stato da solo e continuerà a stare da solo», dice chi porta avanti specifiche storico-culturali, mentre c'è qualcuno che si lamenta del piano economico o chi, più semplicemente, pensa che ogni città abbia «le proprie problematiche ed è giusto che ognuno le gestisca per sé».

Ma anche da Castrolibero arrivano i sì

I sì, però, non arrivano soltanto da Cosenza e Rende, ma anche da Castrolibero: «Credo che sia la scelta migliore - ci spiega un cittadino - perché nel nostro comune ci sono tanti cosentini e rendesi ed è normale che si tratti di un'area unica». I voti favorevoli al prossimo referendum, insomma, non arrivano soltanto da Cosenza, ma anche dagli altri comuni coinvolti