VIDEO | Grazie all’attività di monitoraggio del Cesram è possibile raccogliere dati utili sulla presenza di cetacei e individuare misure di conservazione adeguate: «Sono le sentinelle del mare, ci danno un'idea dello stato di salute delle nostre acque»
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Lo studio dei cetacei è la principale attività del Cesram, Centro studi e ricerca ambiente marino, con base a Soverato. Un'attività partita nel 2019 grazie, inizialmente, a un progetto finanziato dalla Regione Calabria e proseguita poi con risorse proprie, che interessa l'area che si estende da Botricello a Brancaleone, in particolare il Golfo di Squillace, e che ha permesso di raccogliere dati importanti sulla presenza di delfini e non solo nelle acque ioniche mediante la tecnica non invasiva della foto-ID, grazie al singolare profilo della pinna dorsale, che viene considerata un’“impronta digitale” e permette di riconoscere gli individui e capire un po’ la loro storia.
«Nel corso dell'attività emersa la presenza non soltanto di delfino tursiope, quello che conosciamo maggiormente, ma anche di cetacei rari - fa sapere Maria Assunta Menniti, presidente e direttore scientifico del Cesram -. Siamo riusciti infatti ad avvistare il grampo che un esemplare molto particolare per la sua colorazione. È un animale pieno di graffi che sono il risultato di un'interazione sociale. Praticamente si graffiano per fare qualsiasi cosa: durante il corteggiamento, per mangiare, per litigare. E abbiamo visto che nella baia di Soverato sono presenti e questo è anche un sito di riproduzione. È stato avvistato un cucciolo in presenza della mamma e questo è un dato importantissimo perchè nella lista rossa delle specie dei cetacei dell'Iucn, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura,di questo animale fino a qualche anno fa i dati erano insufficienti, non si sapeva quasi nulla. Adesso invece si hanno dei dati. Purtroppo - sottolinea Menniti - è una specie in pericolo ma speriamo che anche la Calabria possa portare avanti questo monitoraggio per ottenere sempre più dati e affinchè si possano attuare misure di conservazione adeguate».
Finalità del progetto di ricerca sui cetacei: identificare e studiare la distribuzione degli esemplari presenti e l'impatto che gli stessi hanno sull'ambiente marino, puntando alla loro preservazione: «innanzitutto sono dei top predator, si trovano in alto nella catena alimentare, e quindi riescono a mantenere l'ecosistema in equilibrio. Ancora, sono delle specie bandiera, ovvero le possiamo utilizzare per promuovere un buon messaggio di educazione ambientale; infine sono delle sentinelle del mare, ci danno un'idea dello stato di salute delle nostre acque e questo è fondamentale perchè le nostre vite dipendono proprio da una buona salute dell'ecosistema mare».




