Secondo il capogruppo del Misto in Consiglio regionale deriva da lì l’«emergenza ambientale» nel tratto di costa tra Vibonese e Catanzarese. L’interrogazione al governatore: «Servono interventi urgenti»
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Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo
Il presidente del Gruppo misto del Consiglio regionale, Antonio Lo Schiavo (Sinistra Italiana), ha presentato un’interrogazione a risposta scritta, rivolta al presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto e all’assessore all’Ambiente Giovanni Calabrese, per sollecitare interventi urgenti a tutela del Golfo di Sant’Eufemia, nuovamente interessato da gravi fenomeni di inquinamento marino, e per chiedere la chiusura del Canalone B sito nell’area industriale dell’Ex-Sir nel territorio di Lamezia Terme.
«La situazione – spiega Lo Schiavo – configura una vera e propria emergenza ambientale, ed è caratterizzata da una colorazione anomala delle acque dovuta a un’intensa eutrofizzazione provocata da un eccessivo carico di nutrienti e sostanze organiche. Un fenomeno che compromette la balneabilità, danneggia l’immagine turistica del territorio e mette in ginocchio l’economia costiera proprio nel pieno della stagione estiva. Secondo le segnalazioni raccolte e le verifiche ambientali già effettuate, la principale fonte dell’inquinamento sarebbe il cosiddetto Canalone B dell’area industriale ex-Sir di Lamezia Terme, che scaricherebbe in mare reflui provenienti da attività industriali, agricole e urbane, aggravando una condizione ambientale già fortemente compromessa. Pertanto - afferma ancora il consigliere regionale - occorre intervenire immediatamente con misure di contenimento, come la chiusura tecnica o la deviazione temporanea e controllata del Canalone B, al fine di interrompere il flusso inquinante verso il mare, utilizzando barriere mobili o sbarramenti idraulici per come già sperimentati in altri contesti».
Nell’interrogazione, Lo Schiavo chiede inoltre: «di accertare le responsabilità specifiche dei soggetti coinvolti nella gestione degli scarichi; di valutare il coinvolgimento della Protezione civile regionale per interventi emergenziali; di attivare un tavolo tecnico urgente con Arpacal, Capitaneria di Porto, Comuni costieri e operatori economici; di procedere con l’affidamento diretto o in urgenza dei lavori di contenimento a enti o aziende dotati di mezzi e competenze adeguate; di pubblicare un cronoprogramma dettagliato degli interventi strutturali necessari per la bonifica e il disinquinamento dell’area».
Infine, Lo Schiavo propone di avviare «progetti sperimentali in collaborazione con le università calabresi per favorire l’ossigenazione e la miscelazione delle acque costiere, contrastando così gli effetti dell’eutrofizzazione in attesa della realizzazione degli interventi definitivi. Il Golfo di Sant’Eufemia – conclude – è un patrimonio ambientale, economico e turistico che va difeso con determinazione e non possiamo più permettere ulteriori ritardi».