Territorio contaminato

Crotone, il comitato Fuori i veleni chiede al sindaco di intervenire: «Eni non ha rispettato gli impegni presi nel 2019, è omessa bonifica»

Il collettivo, che ha già preannunciato una serie di iniziative, chiama in causa Vincenzo Voce perché «assuma le iniziative consentite dalla legge per richiamare la multinazionale alle proprie responsabilità»

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di Procolo Guida
17 aprile 2024
09:36

Non vuole lasciare nulla di intentato il Comitato Fuori i veleni, Crotone vuole vivere che già nei giorni scorsi ha indetto una conferenza stampa per dare informazioni e voce alla città di Pitagora sul tema della bonifica dei siti industriali.

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Oggi rilancia con un comunicato che rivolge un invito specifico e diretto al sindaco Vincenzo Voce preannunziando una serie di iniziative: «Il Comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” si è riunito per organizzare le prossime iniziative da intraprendere. Tutti gli intervenuti hanno ribadito la ferma volontà di contrastare con determinazione la volontà di modificare il Paur. Eni - sostengono attuali ed ex amministratori ed attivisti di varie sigle politiche ed associative - non deve avere mani libere e deve portare fuori regione i veleni. È ferma intenzione dei componenti del Comitato mettere di fronte le proprie responsabilità chiunque abbia lasciato che si arrivasse a questo stato delle cose. Di fatto Eni non ha posto in campo alcuna attività di bonifica dal 2019, anno di firma del Pob Fase 2, mentre le amministrazioni locali, Comune, Provincia e Regione non risulta abbiano sollecitato il rispetto degli impegni presi».


Poi le precisazioni e l’invito rivolti direttamente al primo cittadino Vincenzo Voce: «Sul fattore di pressione, riteniamo opportuno informare il sindaco che circa un mese fa, in data 12 marzo 2024, il Consiglio regionale ha approvato un nuovo “Piano dei rifiuti” nel quale non risulta essere assunto o riproposto alcun fattore di pressione (farlocco, stretto, largo, lombardo che sia). È di vitale importanza dare una giusta informazione alla popolazione sui termini del problema, anche alla luce dei tentativi, da parte del sindaco, di spostare l’attenzione su altre questioni ed aspetti diversi rispetto al dichiarato obiettivo di rimozione del vincolo».

Il Comitato aperto “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere”, precisano i componenti nel comunicato senza giri di parole, «è nato allo scopo di impedire ingannevoli operazioni alle spalle dei crotonesi ed a favore di Eni che non rispettando gli impegni e gli obblighi imposti dalla Conferenza dei Servizi di ottobre 2019 realizzerebbe risparmi miliardari a scapito della salute e della vita dei cittadini». Rilanciando su cosa a loro parere il sindaco Voce dovrebbe fare: «Piuttosto che alimentare la confusione facendo così, oggettivamente, il gioco di Eni, assuma posizioni coerenti e non cangianti di giorno in giorno. In coerenza con il voto chiesto agli elettori assuma le iniziative consentite dalla legge per richiamare Eni alle proprie responsabilità per aver omesso di realizzare il piano di bonifica approvato con decreto ministeriale nel febbraio 2020».

«Dal canto nostro - aggiungono i componenti il Comitato tra cui due ex sindaci e presidente di provincia oltre a sei consiglieri comunali in carica - andremo ad intraprendere una forte azione di divulgazione (banchetti, volantini, manifesti, incontri con tutti coloro i quali rappresentano il territorio, anche l’intero territorio provinciale) contrastando il silenzio calato sulle scelleratezze che si stanno progettando e programmando per il nostro territorio. Uno scempio ambientale di rara natura».

Concludendo con una vera e propria levata di scudi già esibita sui nostri canali dall’ex governatore Mario Oliverio: «Questa volta si è veramente superato il limite. È giusto che tutti sappiano cosa si sta tramando alle nostre spalle. E le carte parlano! Il sindaco evidentemente distratto dai suoi impegni e dalle inutili polemiche non ha trovato il tempo per contrastare scelte consumate nella indifferenza generale e che oggi in modo postumo pensa di sollevare “salvando la coscienza” con una letterina al presidente Occhiuto. Non è mai troppo tardi - è scritto nel comunicato - sperando che non si ripropongano progetti di altre discariche a partire da quella di Giammiglione».

Ecco i primi componenti ufficiali: Mario Oliverio, Elisabetta Barbuto, Ugo Pugliese, Orlando Amodeo, Carmine Tallarico, Vincenzo Garrubba, Stelvio Marini, Stano Zurlo, Anna Maria Cantafora, Salvatore Riga, Carmen Giancotti, Fabrizio Meo, Enrico Pedace, Andrea De Vona, Pino Greco, Alfio Pugliese, Ilario Sorgiovanni, Antonio Bevilacqua, Giovanni Greco, Antonio Leto, Giovanni Monte, Mario Galea, Franco Rocca, Maurizio Tricoli, Maurizio Sanguedolce, Giuseppe Greco.

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