Smog, rete idrica colabrodo, piste ciclabili e isole pedonali in diminuzione mentre cresce il consumo del suolo. Ecosistema Urbano, il report annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, boccia le città italiane sul fronte della sostenibilità ambientale. Una fotografia impietosa, quella che emerge dalla classifica dei 106 capoluoghi di provincia, soprattutto per il Sud e in particolare per la Calabria: all’ultimo posto c’è Reggio, Vibo Valentia e Crotone la precedono di pochissimo (rispettivamente 105° e 104°), Catanzaro arranca alla 102° posizione. A brillare è solo Cosenza che con un 16° posto nazionale si conferma unica città del Meridione nella top 20. Tuttavia, anche qui i segnali sono in discesa: tre posizioni perse rispetto all’anno precedente, quando era 13°.

Le criticità in Calabria

«Le città calabresi sono sempre meno vivibili», è il commento di Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, che prova a spiegare i motivi del “disastro” calabrese: le difficoltà che si continuano a registrare nel ciclo dei rifiuti, una mobilità pubblica quasi inesistente e una rete idrica che letteralmente fa acqua da tutte le parti. Le perdite idriche superano il 50% in molte realtà, mentre scarseggiano isole pedonali, piste ciclabili e zone a traffico limitato. Così come pesano le mancate risposte su alcuni parametri come quelli legati agli inquinanti atmosferici o al numero di alberi su suolo pubblico. Da qui l’invito di Parretta ai «decisori politici locali a lavorare celermente per bilanciare gli errori del passato e riqualificare le città della nostra regione, così aumentando il benessere dei cittadini e la qualità ambientale. Non è più assolutamente accettabile che la Calabria continui a perdere, nei suoi principali contesti urbani, le sfide che la crisi climatica sta rendendo sempre più importanti ed urgenti».

Italia a due velocità

Come detto, le criticità riguardano tutta l’Italia. Unica nota positiva, sottolineata da Legambiente, è la raccolta differenziata che è in crescita un po’ ovunque tant’è che per la prima volta, tra i capoluoghi, supera la media del 65%. In più, cresce il numero dei passeggeri per il trasporto pubblico locale anche se siamo ancora lontani dai livelli europei. 

Vantaggi questi che si notano soprattutto al Nord: guardando alla classifica nazionale infatti, è evidente il divario con il Sud. Trento, Mantova e Bergamo occupano i primi tre posti. Tutti capoluoghi del Settentrione, ben attrezzati su mobilità sostenibile, raccolta differenziata (oltre l’80%) e uso efficiente dell’acqua. Nel Mezzogiorno, invece, solo discontinuità e ritardi cronici.