C’è una bella notizia per la Calabria e per l’Italia che arriva dal mare: nell’ambito della Sustainable Blue Economy Partnership, lo sforzo senza precedenti di 74 istituzioni partner di 30 Paesi europei e della Commissione UE, saranno solo due i progetti italiani ad essere ammessi a rappresentare il Paese. Uno di questi sarà scelto tra il progetto TECNA Acoustic e il progetto EDIPO, due percorsi di ricerca che condividono le stesse tecnologie di monitoraggio e una visione comune che è quella di un mare conosciuto, monitorato e tutelato attraverso la scienza e l’innovazione.

Dalla Tonnara di Bivona un modello di cooperazione per il Mediterraneo 

Lo ha annunciato il direttore dell’Ente Parchi Marini Regionali Calabria (EPMR), Raffaele Greco, nel corso della presentazione dei risultati del progetto EDIPO, finanziato dal PNRR e dal National Biodiversity Future Center, ospitata nei giorni scorsi nella sede dell’Ente, l’ex Tonnara di Bivona. L’Ente proporrà alla Partnership europea la presentazione congiunta dei due programmi, come modello di cooperazione tra sistemi scientifici e istituzionali del Mediterraneo.

Il Progetto Edipo fiore all’occhiello dell’attività dell’Epmr 

I lavori, coordinati da Roberto Cosentino, dirigente della UOA Valorizzazione e promozione del patrimonio naturale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, sono stati aperti dai saluti istituzionali del Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, C.F. Guido Avallone.

Tre priorità: ricerca, conoscenza e tutela delle coste calabresi

Docenti e ricercatori di tre università – Università della Calabria, Università di Messina e Università Mediterranea di Reggio Calabria – hanno condiviso i risultati scientifici del progetto, che ha analizzato le praterie di Posidonia oceanica lungo l’intero litorale regionale. La professoressa Serena Savoca ha ricordato che la Posidonia è il polmone verde più grande del Mediterraneo, da cui proviene il 60% dell’ossigeno che respiriamo, ribadendo il legame indissolubile tra la salute dell’ambiente e quella dell’uomo. È stata invece la docente Nunzia Carla Spanò ad evidenziare la posizione strategica della Calabria e della Sicilia come cerniera naturale tra Atlantico e Mar Rosso, crocevia dei flussi migratori delle specie marine. Il professor Pasquale Giuseppe Filianoti del DICEAM – Università Mediterranea ha, quindi, illustrato le applicazioni ingegneristiche legate alle energie da fonti marine, tra cui eolico off-shore e correnti costiere.

Oltre il 70% della fascia costiera alterato dall’uomo

Il direttore generale Michelangelo Iannone (ARPACAL) ha espresso soddisfazione per la nuova stagione di collaborazione con l’EPMR. «Le comunità - ha detto - devono sapere quello che facciamo. I dati scientifici hanno senso solo se vengono condivisi e diffusi». Non siamo altro dalla natura ha ricordato ancora Silvio Greco, biologo marino e vicepresidente della Stazione Anton Dhorn aggiungendo il dato allarmante sull’alterazione della fascia costiera italiana che ha ormai raggiunto la soglia del 70%. Lo sappiamo dagli anni ’70 - ha ricordato - ma continuiamo come l’orchestrina del Titanic. Serve una nuova coscienza politica che parta dai dati scientifici e dai territori».

Premiati il dirigente regionale Aramini e il campione di fotografia subacquea Sesso

Durante l’incontro sono state consegnate due targhe di riconoscimento per l’impegno e il contributo al mare calabrese. A Giovanni Aramini, dirigente del Settore Parchi e Aree Naturali Protette della Regione Calabria, è stato attribuito il riconoscimento per aver creduto sin dall’inizio nell’Ente Parchi Marini Regionali, sostenendone la crescita e l’autorevolezza nel sistema ambientale regionale. A Francesco Sesso, ricercatore del Dipartimento DIAM dell’Università della Calabria e campione mondiale di fotografia subacquea, la targa per lo straordinario contributo alla conoscenza e alla bellezza del mare calabrese.

Edipo: un progetto che unisce scienza e governance 

Avviato nel 2022, EDIPO ha interessato nove Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e l’Area Marina Protetta di Isola Capo Rizzuto, per un totale di oltre 300 chilometri di costa monitorata. Dall’Isola di Dino a quella di Cirella, dagli Scogli di Isca a Pizzo, da Capo Vaticano a Scilla, da Punta Pezzo a Brancaleone, fino a Crosia, Pietrapaola e Cariati: rilievi subacquei, mappature multibeam e analisi genetiche hanno consentito di aggiornare lo stato di conservazione degli habitat prioritari; individuare i principali fattori di pressione e vulnerabilità; evidenziare la diversità genetica delle popolazioni; dimostrare il ruolo della Calabria come barriera biogeografica tra Tirreno e Ionio.

Greco: «Fare della conoscenza una politica di sviluppo»

«Abbiamo costruito un progetto - commenta il direttore generale dell’EPMR - che unisce istituzioni, università e centri di ricerca in un’unica visione. EDIPO e TECNA Acoustic sono due esempi concreti di come la scienza possa dialogare con la governance territoriale, fornendo strumenti per una gestione responsabile e sostenibile del mare. La Calabria ha tutte le competenze per essere protagonista del Mediterraneo e ora - conclude Greco - serve che i dati diventino cultura e che la conoscenza diventi politica»