Sono arrivati i primi riscontri dal monitoraggio delle coste calabresi effettuato con la Sonda SAR, l’innovativa tecnologia radar montata su droni in grado di mappare il sottosuolo, rilevando frane, incendi, ma soprattutto intercettando condotte e tubature irregolari che scaricano direttamente in mare.
In Calabria, questo strumento si sta rivelando particolarmente utile per individuare scarichi abusivi sottomarini, responsabili dell’inquinamento delle acque marine.

Individuate grazie all'innovativa sonda SAR sette possibili condotte abusive tra Catanzaro e Vibo. Il presidente della Regione: «Chi inquina è un criminale, la Calabria reagirà»

A darne notizia è il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che tramite i suoi canali social ha annunciato la rilevazione di «sette potenziali anomalie» nel Golfo di Lamezia Terme. L’area interessata si estende dal litorale del comune catanzarese fino alla provincia di Vibo Valentia, includendo anche il tratto di costa che tocca Pizzo.
Proprio a Pizzo dove, nei giorni scorsi, il nostro network ha documentato le condizioni critiche del mare e delle spiagge, invase da sporcizia e detriti. Una situazione preoccupante non solo per l’ambiente, ma anche per la salute pubblica e per l’immagine turistica della regione.

Durissimo il commento del governatore Occhiuto, che torna a ribadire la linea del rigore contro chi inquina: «Chi inquina il mare è un nemico della Calabria. E chi lo fa costruendo una condotta illecita è addirittura un criminale». Parole nette, accompagnate da un messaggio secco e inequivocabile: «Vi troveremo».

Un monito che si traduce in un impegno concreto: la Regione è determinata a proteggere il proprio patrimonio ambientale e i cittadini da comportamenti illegali che minano la salute collettiva e la reputazione del territorio.