Parole pesanti

Gli italiani non sanno ascoltare il mare, il ministro Musmeci all’Unical: «Troppo terragni, non lo rispettano abbastanza»

VIDEO | Seconda giornata del forum all’ateneo di Arcavacata. A discutere di tutela ambientale anche il procuratore di Vibo Camillo Falvo e il comandante della legione carabinieri Calabria Pietro Salsano. «L’attività repressiva da sola non serve, ci vuole consapevolezza culturale»

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di Marco Cribari
18 novembre 2023
06:15

In un mondo dominato dalla conflittualità tra Occidente e Paesi Arabi, l’Italia può esercitare un primato in termini di mediazione. Lo ha affermato ieri Nello Musumeci, ministro per le Politiche del mare, prima di chiudere il forum “Ascoltiamo il mare” in programma all’Università della Calabria. A suo avviso, ad assegnare un ruolo cruciale al nostro Paese è la sua posizione strategica in un Mediterraneo sempre più centrale e non più periferico.

«Io sono convintissimo che in questo Mediterraneo che non è più un mare di frontiera, ma è un mare di cerniera, che aggrega, abbiamo bisogno noi italiani di non essere più spettatori, ma di avere un ruolo. Il mare è importantissimo per la crescita delle regioni del Mezzogiorno e diventa anche il punto in cui l’Italia può giocarsi la partita per far dialogare i Paesi che hanno difficoltà nel confronto».


Nella seconda e ultima giornata del forum organizzato dall’Unical e dall’associazione “Mare pulito-Bruno Giordano” si è discusso soprattutto di tutela ambientale. Cosa è stato fatto, cosa bisognerà fare in futuro, per proteggere l’idea di Economia del mare che la Calabria sogna di poter sviluppare.

«L’attività repressiva da sola non serve - ha spiegato Camillo Falvo, procuratore di Vibo Valentia - Noi abbiamo fatto tanti sequestri, abbiamo fatto tante attività per cercare di capire da dove proveniva il problema. Ma se non si sensibilizzano gli operatori, la gente, se non si comprende che il mare non deve essere più inquinato, non riusciremo mai a risolverlo. 

Tutelare le imprese che operano sul territorio è la missione che si propongono i carabinieri. Al riguardo, Pietro Salsano, comandante della legione Calabria, mostra di avere le idee chiarissime. Per riuscirci, sostiene, serve soprattutto programmazione.

«Noi – ha affermato il generale – speriamo attraverso la tutela dell’ambiente di poter dare fiducia alle imprese in termini di lotta alla criminalità organizzata, perché così sì sentono più tutelate e possono operare per investire su questo territorio. Il cammino è lungo, l’importante è mappare il territorio. Avere un’idea di quello che c’è sul territorio».

Durante il suo intervento Salsano parlerà poi di Pedagogia del mare, con un richiamo suggestivo ai calabresi: per sfruttare il potenziale di cui si dispone, bisogna prima conoscerlo. Un concetto ripreso anche da Musumeci e da lui declinato in chiave antropologica. «Può sembrare curioso – ha concluso il ministro – ma noi siamo un Paese non ancora con una cultura marinara. Siamo troppo terragni».     

Giornalista
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