Questa mattina la presentazione sulla terrazza del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria del progetto turistico-religioso "I Caminhos de Paulo".

Sulle orme di San Paolo di Tarso è il viaggio proposto nell’ambito del progetto internazionale di turismo religioso denominato "Caminhos de Paulo – I Cammini di Paolo", presentato questa mattina sulla terrazza del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Il respiro ampio della spiritualità e della Fede, la bellezza dei luoghi, il fascino delle tradizioni, l’intreccio di sapori e saperi, tutto condensato in una proposta turistico-religiosa dedicata ai luoghi attraversati dall’Apostolo delle Genti. Dunque Siracusa, Reggio, Pozzuoli e Roma: ecco le tappe di questo itinerario che si apre al mondo.

Fu proprio nel viaggio verso Roma che San Paolo fece tappa a Siracusa, Reggio (21 maggio 61 d.C.) e a Pozzuoli. A Reggio Stefano da Nicea, venuto al suo seguito, assunse la guida dei cristiani, divenendo non solo il primo vescovo della Chiesa reggina ma il primo vescovo d’Italia, oggi venerato come Santo. San Paolo è considerato fondatore della Chiesa reggina e padre nella fede dei cristiani di Calabria. Ma secondo alcuni storici, tra i quali il reggino Pasquale Amato, fu molto di più perché la sua opera a Reggio, con il prodigio della fiamma ardente, fu fondativa della Cristianità in Europa.

Il progetto, già presentato alla Camera dei Deputati lo scorso 11 aprile dagli Onorevoli eletti in America Meridionale, Franco Tirelli e Fabio Porta, che per l’occasione odierna hanno inviato un video messaggio, coniuga dunque memoria, Fede e valorizzazione del territorio. Esso gode di diversi patrocini tra i quali quelli dei comuni di Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Seminara.

Un’opportunità per il territorio

«Il progetto si propone di incrementare il turismo. Costituirà pertanto una opportunità per il territorio dove sono attesi turisti da tutto il mondo. Abbiamo già testato il percorso che sarà fruibile per il pubblico dal prossimo febbraio. Proponiamo il cammino che fece Paolo duemila anni fa da Siracusa a Roma, passando per Reggio e Pozzuoli. Noi abbiamo inserito Taormina, Messina, Milazzo e Napoli», ha spiegato l’ideatore Andrea Ruggeri, romagnolo di nascita ma legato al reggino per avere qui trascorso l’infanzia.

«Abbiamo subito condiviso i valori cristiani di questo progetto e la passione e l'amore per i nostri territori che racchiude con sé. Dobbiamo immaginare turisti da ogni parte del mondo verranno in Italia per ripercorrere il cammino di San Paolo e, seguendo le sue orme, arriveranno anche a Reggio Calabria, con le tappe previste in città, a Seminara e a Villa San Giovanni. Stiamo iniziando con flussi turistici da Brasile e dall’America ma stiamo già estendendo le nostre collaborazioni a livello mondiale. Davvero una grande occasione di turismo da destagionalizzare e di valorizzazione del nostro territorio nel segno della Fede», ha sottolineato la vicepresidente dell’agenzia di Viaggi “Txt”, Patrizia D’Aguì.

«Un progetto che unisce il Sud Italia nel segno di San Paolo e che certamente sarà occasione di una importante valorizzazione del nostro territorio. Come amministrazione comunale stiamo cercando di offrire quei servizi idonei a un turismo sempre più qualificato, che sia opportunità di rilancio economico e sociale», ha evidenziato il consigliere comunale con delega al Turismo, Gianni Latella.

«La città di Seminara ha tanto da offrire: la ceramica, la tessitura, l’olio. Con il sindaco Giovanni Piccolo abbiamo, pertanto, subito accolto l’invito a patrocinare questo progetto», ha sottolineato anche Giuseppe Marafioti, assessore comunale alla Cultura di Seminara.

La comunità cattolica e quella ortodossa

Il radicamento di San Paolo a Reggio è testimoniato dalla presenza della chiesa Cattolica di San Paolo alla Rotonda e anche dalla (nuova) chiesa ortodossa di San Paolo dei Greci.

«Siamo l’unica parrocchia ortodossa ad avere ricevuto un finanziamento da un monastero greco in Italia proprio per la storia che a Reggio si è compiuta con il passaggio di San Paolo. Questo progetto è bellissimo perché invita a un turismo consapevole e non di massa e stimola una nuova narrazione della nostra storia e della nostra cultura diversa e di cui c’è bisogno. Noi di Reggio siamo gli unici a non sapere quello che abbiamo, gli unici a non capire l’importanza dei Bronzi di Riace e di tutti gli altri tesori del museo, dei nostri siti culturali e archeologici, della tomba di Giulia a piazza Garibaldi. Credo che dovremmo darci una svegliata e decidere cosa lasciare ai nostri figli e quali radici dare loro», ha sottolineato padre Daniele Castrizio, parroco della chiesa ortodossa San Paolo dei Greci di Reggio.

Il prodigio della fiamma ardente di Fede

La fermata di Paolo di Tarso a Reggio lascia in eredità anche il miracolo della Colonna.

Si narra infatti che Paolo sbarcato a Reggio, giunse al Tempio di Artemide, sul promontorio Artemisio (nella zona oggi denominata punta Calamizzi) dove la gente si era radunata per festeggiare la dea Diana. Lì San Paolo fu accordato di annunciare la Parola di Dio fino a che fosse durata la fiamma di accesa su una colonna. Qui i presenti furono testimoni di una prodigiosa durata della fiamma che iniziò a bruciare la colonna senza spegnersi. Il prezioso resto di quella colonna è conservato all’interno della cattedrale del Duomo di Reggio.