A dieci anni dalle parole di Papa Francesco contro la ’ndrangheta pronunciate nella Piana di Sibari, la Chiesa rinnova il suo impegno civile in Calabria nella battaglia contro le mafie. Un impegno che si intreccia con la memoria della strage di Capaci, di cui ricorre il trentatreesimo anniversario. Tutti questi temi sono stati al centro di un incontro promosso dal professore dell’Unical Giancarlo Costabile, ospitato nella sala stampa dell’aula magna “Andreatta”.

Non poteva mancare, visto l'argomento, Monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Ionio e vicepresidente della Cei, da sempre in prima linea per la lotta alle mafie. «Ritengo che debba nascere una coscienza collettiva, quella che mi piace chiamare la mobilitazione del popolo delle Beatitudini», ha detto Savino. «Dobbiamo, con la schiena dritta e insieme, attivare i processi di cambiamento nel rispetto di chi fa che cosa. La chiesa, le organizzazioni sociali, ma insieme». Savino ha anche rivolto un pensiero ai giovani studenti presenti. «Voi non siete il futuro. Voi siete il l'adesso di Dio, come diceva Papa Francesco. Siete il qui e ora, siete l'hic et nunc».

L'anniversario di Capaci e il ruolo della Chiesa nella lotta alle mafie

«Le vittime che ricordiamo sono Giovanni Falcone, magistrato antimafia, Francesca Morvillo, magistrata e moglie di Falcone, Rocco Di Cillo, agente della scorta, Antonio Montinaro, capo scorta, e Vito Schifani, agente della scorta». Le parole di una studentessa di Pedagogia della R-Esistenza, il corso del professore Costabile, risuonano nell'aula silente. A lei segue una collega, che elenca le vittime di via d'Amelio. Un lungo applauso scioglie il silenzio. L'anniversario di Capaci è ricordato in relazione all'impegno sociale della Chiesa.

Al tavolo dei conferenzieri anche don Emilio Salatino, direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Cosenza. «Riflettere su questo significa proprio prenderne coscienza. Farlo poi in un giorno particolare come oggi significa anche dare un segnale di distanza da quelle consorterie che hanno utilizzato anche i segni cristiani piegandoli ai loro scopi». Così don Emilio Salatino ricalca le parole di Papa Francesco che, nel 2014, scomunicò gli 'ndranghetisti nel suo discorso dalla Piana di Sibari. Un momento storico che ha tracciato la strada della chiesa calabrese contro le mafie. Una strada da percorrere ancora oggi.