Fu il maxiprocesso a Cosa Nostra, istruito con dovizia e arguzia da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a segnare il traguardo più alto del pool ma anche l’inizio della sua fine. Nato dall’intuizione di Rocco Chinnici nel 1983 e reso operativo e sviluppato da Antonino Caponnetto, fu sciolto nel 1988 da Antonino Meli. Fu lui ad essere stato preferito proprio a Giovanni Falcone per la guida del pool dopo Caponnetto. Falcone a Roma alla direzione generale degli Affari Penali e l’amico e l’amico e collega Paolo Borsellino a Marsala a guidare la procuratore della Repubblica. L’esperienza del pool antimafia di Palermo, tuttavia, non andò dispersa.

Nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci il metodo investigativo e di lavoro del giudice Giovanni Falcone torna di estrema attualità anche alla luce della recente operazione Millennium, condotta dalla Dda di Reggio Calabria. Nel corso della conferenza stampa nella procura antimafia reggina, quel contributo è stato rievocato dal procuratore Lombardo e del sostituto della Dna Dolce

Ancora oggi è considerata il modello attorno al quale ha iniziato a strutturarsi il sistema di contrasto della criminalità organizzata, con la Procura e la Direzione nazionale Antimafia e le distrettuali come quella di Reggio Calabria, capace di mettere in atto operazioni complesse come la recentissima Millennium. Per questo, oltre che per l’imminenza dell’odierno 33° anniversario della strage di Capaci, il nome di Giovanni Falcone è stato più volte evocato nella conferenza stampa di qualche giorno fa, sottolineandone le lungimiranti intuizioni ancora oggi attualissime.

«La denominazione Millennium dell'operazione non è casuale. Ha a che fare con il tempo riferito a una struttura criminale che opera da un tempo davvero difficile da definire. Certamente, opera in permanenza e continuità, richiedendo da parte nostra, uno sforzo costante, sempre maggiore per dare risposte. Questa operazione - ha sottolineato il procuratore della Repubblica ff di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo - ha richiesto l'analisi di 233 anni di conversazioni e uno notevole impegno fatto di tempo e alta professionalizzazione. Proprio ciò di cui parlava Giovanni Falcone»

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