Una cerimonia solenne e partecipata ha segnato l’avvio del nuovo Anno Accademico 2025/2026 dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Nell’Aula Magna “A. Quistelli” della Cittadella Universitaria, alla presenza del corpo accademico, degli studenti e delle istituzioni locali, l’Ateneo ha conferito a Padre Paolo Benanti il Dottorato Honoris Causa in Diritto ed Economia, riconoscendone il valore scientifico e l’impegno etico nel campo dell’intelligenza artificiale.

Nel suo intervento, Padre Benanti ha sottolineato l’importanza di un approccio consapevole e responsabile all’innovazione tecnologica. È una giornata importante, perché da qua inizia la costruzione del futuro di tanti giovani. «Ciascuno di noi, in un modo o nell’altro, sta interagendo con un’intelligenza artificiale. Questo è un fatto significativo, perché ci troviamo in una stagione in cui la potenza computazionale non è più nei nostri dispositivi, ma concentrata in pochi grandi centri, nelle mani di cinque grandi aziende. Questa è una sfida che riguarda la democrazia e la capacità di innovazione dei territori».

Rispondendo alle riflessioni sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella società contemporanea, Benanti ha aggiunto: «C’è una tendenza, nel grande pubblico, a identificare l’intelligenza artificiale con i modelli linguistici emersi dal 2023. Ma l’AI è molto di più: è una disciplina ampia, con risultati promettenti in medicina, ingegneria e farmacologia. Parlare di questi temi in università significa riconoscere che c’è un sapere tecnico e una capacità di pensiero che l’Accademia italiana deve continuare a coltivare».

Il teologo francescano ha poi evidenziato la necessità di adeguare il sistema educativo alle trasformazioni in atto: «Se riusciamo a usare l’intelligenza artificiale per togliere le parti più pericolose del lavoro umano, dobbiamo esserne felici: significa salvare vite. Ma per affrontare questo cambiamento serve un’educazione rinnovata, capace di preparare le persone a vivere nel mondo che stiamo creando. L’etica non ci chiede di cosa dobbiamo aver paura, ma quale bene vogliamo realizzare. La domanda è: cosa di buono possiamo fare con l’intelligenza artificiale?»

Padre Benanti ha infine ribadito l’importanza di regole e responsabilità nell’uso delle nuove tecnologie: «Non possiamo confondere i prodotti con l’intelligenza artificiale in sé. Come quando gli scooter, prima dell’obbligo del casco, causavano incidenti: non era colpa della tecnologia, ma della mancanza di regole. Per questo serve un dibattito etico e giuridico che accompagni l’innovazione, affinché diventi una forma di sviluppo per tutti. Essere qui oggi è per me un grande onore e un invito a lavorare con ancora più passione per portare queste riflessioni nei diversi ambiti».

Falcomatà: «L’Università Mediterranea cresce e guarda al futuro con identità e innovazione»

Presente alla cerimonia anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha espresso il proprio orgoglio per i traguardi raggiunti dall’Ateneo: «L’Università Mediterranea cresce e si rafforza nel panorama accademico nazionale. Non lo dicono solo i numeri, ma gli obiettivi raggiunti in questi anni, che traducono una visione chiara che guarda al futuro puntando su identità, innovazione e valori».

Falcomatà ha inoltre voluto rivolgere un augurio agli studenti e ai docenti per il nuovo anno: «In un luogo dove il sapere viene condiviso generando ricchezza e contaminazione culturale, possiamo dire che l’università della nostra città ha raggiunto una dimensione internazionale. Lo ha fatto grazie a un’offerta formativa capace di attrarre studenti stranieri e di trattenere i giovani del nostro territorio, offrendo loro la possibilità di costruire qui il proprio futuro».

Il primo cittadino ha infine richiamato l’attenzione sulla necessità di un sostegno concreto alle università del Sud: «Non va trascurato l’appello del Magnifico Rettore Zimbalatti: è impensabile che il contributo perequativo legato agli iscritti sia lo stesso tra atenei del Nord e del Sud. Nel caso della Mediterranea, il 65% degli immatricolati è esente dal pagamento delle tasse universitarie: un dato che, senza un intervento ministeriale, rischia di creare squilibri negli investimenti e nel sostegno all’offerta accademica».

L’inaugurazione dell’Anno Accademico 2025/2026 alla Mediterranea non è stata solo un momento di celebrazione, ma anche di riflessione profonda sul ruolo dell’università come motore di etica, innovazione e sviluppo. Un invito, come ha ricordato Padre Benanti, a «costruire il futuro con consapevolezza, perché l’intelligenza artificiale sia al servizio dell’uomo e non il contrario».