Numerosi gli spazi recuperati, grazie soprattutto agli impulsi del comitato di cittadini, nel quartiere Ferrovieri Pescatori. Ma le vie in cui insistevano i vecchi alloggi delle Ferrovie ancora versano in stato di abbandono, nonostante gli interventi di rimozione di rifiuti speciali e ingombranti, di cui uno ancora in corso, eseguiti dal Comune
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«Nelle parte bassa di via Mercalli le casette sono state riqualificate. Sembrano addirittura delle villette. Invece qui, in luogo di pulizia e sicurezza, rimangono degrado e insicurezza. Ho vissuto 21 anni a Firenze poi le mie radici mi hanno richiamato. Sono tornato dove sono nato e cresciuto andando al mare a Calamizzi. Ho dei ricordi bellissimi. Una spiaggia grande, i canneti, gli anziani che venivano a fare le sabbiature, le donne che lavavano la lana e i bambini giocavano nei giardini. Oggi tutto è diverso. Tutto è peggio».
Le parole di Pino Leone, residente e componente del comitato Ferrovieri Pescatori di Reggio Calabria sono pregne di nostalgia e invocano attenzione ai luoghi perchè in essi abitano le persone oggi, oltre che i ricordi di ieri. Luoghi che hanno parte nella storia della città e nella storia di quelle persone che lo hanno abitato, lo abitano e che lo abiteranno.
Le baracche di un secolo fa
C'erano anche i palazzi con i nuovi appartamenti per le famiglie che vivevano nelle vecchie baracche del rione Ferrovieri, casette a un piano costruite proprio dalle Ferrovie per i dipendenti all'indomani del terremoto del 1908, tra gli interventi pianificati per riqualificare il quartiere Ferrovieri Pescatori della zona sud di Reggio Calabria. C'erano ma come altri interventi, nel corso dei decenni, sono andati incontro a frammentazioni, a realizzazioni tardive e parziali.
Così, per esempio, via Fratelli Spagnolo, ancora in attesa di una riqualificazione complessiva, non ha visto realizzarsi alcun intervento, subendo l'impietoso decorso del tempo abbattutosi sulle baracche costruite un secolo fa, ormai diroccate e divenute ricettacolo di ogni rifiuto, di fatto discariche a cielo aperto.
Gatti, di una delle colonie feline seguite da Francesca Verrone, si aggirano tra i rifiuti e tra i resti decadenti delle baracche. Tra i cumuli di terra, detriti e rifiuti accumulati, proprio in questi giorni, per essere rimossi dall'amministrazione comunale di Reggio Calabria.
Tracce di vita in mezzo al degrado prodotto dalle mura crollate delle baracche, dalle impalcature in legno consumate dalle intemperie, dall'inciviltà di chi abbandona, con la complicità delle Amministrazioni che succedutesi nei decenni hanno a loro volta abbandonato la zona, ogni genere di rifiuto.
La necessità di nuove progettualità
I segni del tempo, qui, ci sono tutti e tutti testimoniano un'incuria che si trascina da decenni. Ma nello stesso quartiere ci sono anche i segnali incoraggianti di cambiamento. Altre aree sono state recuperate dal Comitato di quartiere e dall'Amministrazione comunale. Qui, tuttavia, occorre una visione, dovendo ritenersi ormai superata quella a forte spinta edilizia rimasta solo sulla carta e che adesso sarebbe comunque da rivedere.
Occorre una visione affinchè gli interventi di pulizia straordinaria del Comune non siano più necessari e questo, che adesso è in fase di completamento, sia l'ultimo, seguito da una presa in carico dell'area con il fine di restituirla al più presto al decoro e alla fruizione.
Negli anni scorsi era stata anche redatta una proposta progettuale dal residente e architetto Danilo Emo.
Il comitato di quartiere ha già da alcuni anni una sua idea che metterebbe volentieri a disposizione in un auspicabile confronto con l'amministrazione Comunale.
L’ascolto della voce del quartiere
«Non è facile risolvere. Veniamo da almeno 30 anni di mancata attenzione. Adesso registriamo dei segnali di cambiamento. Quando queste zone di via Fratello Spagnolo saranno tutte ripulite, come da impegno assunto dal Comune - spiega Filomena Malara, presidente del comitato Ferrovieri Pescatori di Reggio Calabria - noi speriamo ci sia un progetto che valorizzi quest'area, magari sentendo qualche proposta del comitato di quartiere, portavoce delle esigenze dei residenti.
Sarebbe bello creare delle altre zone ludiche, delle aree verdi, un parcheggio vista la vicinanza del corso Garibaldi e del centro storico di Reggio. Immaginiamo una zona non prevalentemente cementificata, dunque impermeabile, ma invece permeabile con più aree verdi che possano drenare l'acqua ed evitare gli allagamenti che spesso si verificano quando piove.
Poi - spiega ancora Filomena Malara, presidente del comitato Ferrovieri Pescatori di Reggio Calabria - vorremmo contribuire a garantire il diritto dei bambini di giocare all'aria aperta. Ci sono già stati degli interventi in questo senso, realizzati dal Comitato e dall'Amministrazione, ma altri potrebbero essere posti in essere».
«Rilanciamo anche l'idea salvaguardare due baracche per realizzare il museo del Pescatore e del Ferroviere, preservando proprio la memoria storica del quartiere.
Se anche ci fossero possibilità di ripristinare il progetto finanziato con il decreto Reggio, occorrerebbero profondi adeguamenti, visto il tanto tempo trascorso. Ascoltare chi vive il quartiere e ne tramanda anche la memoria storica crediamo possa costituire una risorsa. Ciò che a noi sta a cuore è che il quartiere possa di nuovo ritornare ad essere bello e animato da un vero senso di aggregazione e di appartenenza come lo era negli anni '80», conclude Filomena Malara, presidente del comitato Ferrovieri Pescatori di Reggio Calabria.































