Ferrari a noleggio, yacht pagati con assegni scoperti, un presunto titolo da avvocato mai conseguito, amicizie televisive coltivate con cura e una narrazione costruita per accreditarsi come esperto di cronaca nera. Questo, parte, del formidabile curriculum di Davide Barzan. Un personaggio che, come hanno mostrato Gaston Zama e Marco Occhipinti nell’inchiesta de Le Iene – Barzageddon, Una storia italiana -, è stato capace di convincere decine di persone a fidarsi, fino a ritrovarsi truffate.

Barzan si presentava inizialmente come avvocato – lo scriveva persino sul suo sito – salvo poi cambiare etichetta in “criminalista” una volta scoperto che non era mai stato iscritto all’Ordine. Eppure questo non gli ha impedito di apparire regolarmente in tv, spesso come ospite fisso nei programmi di cronaca nera su Rai e Mediaset, e persino come consulente per l’operatrice sociosanitaria Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a Rimini nel 2023. È proprio quel ruolo che gli ha permesso di entrare nelle case degli italiani con un’aura di rispettabilità, anche se già allora qualcuno – come la criminologa e criminalista Roberta Bruzzone – aveva sollevato dubbi sulla sua figura.

Promesse, assegni e fantasie milionarie

L’inchiesta de Le Iene ha raccolto numerose testimonianze: c’è chi gli ha dato 46mila euro per aprire una palestra mai vista, chi ha pagato per far assumere la nipote in banca, chi ha investito in immobili a Dubai o in affari petroliferi in Qatar senza vedere un centesimo di ritorno. Qualcuno racconta di tassi d’interesse promessi fino al 34% in sei mesi, altri di assegni milionari risultati sempre scoperti. Una delle storie più eclatanti riguarda un presunto ruolo dirigenziale nel Cosenza Calcio, con cifre che arrivano fino a 138mila euro anticipate dal potenziale dirigente, fiducioso che Barzan avrebbe saldato il debito con assegni da 3,9 milioni: ovviamente mai incassati.

Barzan ha alle spalle anche una condanna definitiva per truffa, risalente al 2014, per aver tentato di versare in banca un assegno da 2 milioni di euro, anch’esso privo di copertura.

Ma il suo talento stava soprattutto nel costruire relazioni credibili e rassicuranti: si presentava con auto di lusso, parlava di conti esteri, prometteva ritorni stellari. Il tutto supportato da una crescente esposizione mediatica, che diventava il suo migliore biglietto da visita.

Tra televisione, sentimenti e nuove accuse

Poi c’è il lato più privato, e forse più inquietante, di questa vicenda: un presunto coinvolgimento sentimentale con Manuela Bianchi, che ha suscitato clamore non solo per un bacio in pubblico – documentato anche da testimoni – ma per la diffusione, a detta di alcuni, di un video hot che sarebbe stato mostrato ad altri da Barzan, mentre lui stesso fa sesso con una giornalista. Un’ipotesi di revenge porn che aggiunge una nuova ombra al personaggio.
A complicare il quadro, le querele incrociate: Barzan ha denunciato Le Iene, alcuni giornalisti e persino Roberta Bruzzone e l’onorevole Bevilacqua, che aveva sollevato interrogazioni parlamentari sul suo ruolo in tv. Contemporaneamente, però, è stato lui stesso denunciato per esercizio abusivo della professione legale, tra gli altri da Valeria Bartolucci, moglie dell’imputato Louis Dassilva – 34enne metalmeccanico di origini senegalesi arrestato per l’omicidio di Pierina Paganelli.

Un volto pubblico, una reputazione in bilico

Quello che emerge, al di là degli aspetti giudiziari ancora in corso, è il ritratto di un uomo che ha saputo mescolare ambizione personale, abilità comunicativa e una straordinaria capacità di persuasione

Se da un lato ci sono denunce, testimonianze e una condanna passata per truffa, dall’altro resta la sua difesa: Barzan nega ogni responsabilità, parla di complotti e attacchi mediatici, e ha intrapreso azioni legali contro chi lo accusa o lo mette in discussione. Intanto, l’opinione pubblica resta divisa tra chi lo considera un impostore moderno e chi lo vede come bersaglio di una macchina del fango.